29 Febbraio 2020

Moratti presenta Juventus-Inter: “VAR nel 1998? Avrebbero negato comunque il rigore Iuliano-Ronaldo…”

L'ex presidente nerazzurro: "L'addio di Icardi, Perisic e Nainggolan mi lasciò perplesso"

Massimo Moratti, Getty Images

Juventus-Inter era probabilmente la partita che sentiva di più. Ed ora che non è più presidente, Massimo Moratti se la può godere da semplice tifoso. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’ex patron nerazzurro ha presentato così la gara e la stagione della sua Inter. Ecco le sue dichiarazioni.

Vantaggio porte chiuse – “Credo che dovremo approfittarne di questa situazione. Che peraltro arriva in una stagione già di suo particolare: intanto la Juve è in un anno di transizione, dopo tanto tempo con lo stesso tecnico si deve ritrovare. Lo si è visto anche a Lione. E soprattutto noi siamo cresciuti rispetto agli anni scorsi. Squadra forte e l’allenatore c’è”.

Crollo nei big match – “Conte chiede un’intensità altissima che la squadra faticava a tenere per i 90 minuti. Ma credo che da quelle gare autunnali la squadra sia cresciuta”.

Valore aggiunto dell’Inter – “Proprio Conte. Lo conoscevo, ma sono rimasto comunque impressionato dalla sua grinta, dall’attaccamento agli obiettivi, dalla cura dei dettagli”.

Tecnico ‘juventino’ – “Non convinto? Macché. Sono pur sempre quello che aveva scelto Lippi…”.

Addio Icardi, Perisic e Nainggolan – “Devo essere onesto. Al tempo ero perplesso, mi sembrava un azzardo. Ma anche per il solo fatto che ci ha portato Lukaku, si è rivelata giustissima”.

Scambio Icardi-Lukaku – “Non sappiamo come sarebbe andata con Icardi, ma Lukaku sta facendo vedere cose che nessuno immaginava. È un grandissimo uomo squadra che si è fatto volere bene da tutti con l’atteggiamento giusto, in campo e fuori. Un leader, generoso ma dalle spalle grandi. Se poi ci aggiungiamo che segna parecchio…”.

Lautaro meno brillante – “Il valore di Martinez non si discute e un momento difficile ci sta”.

Voci di mercato condizionanti – “Difficile che non lo tocchino in alcun modo. Ma sono sicuro che tornerà presto il vero Toro. Magari già da domani”.

Clausola – “Ma quella che conta alla fine è la volontà del giocatore…”.

Eriksen – “Un fuoriclasse, capace di calciare alla grande con entrambi i piedi. Credo che Conte in queste settimane abbia lavorato per adattare il gioco alle caratteristiche del danese, che a breve potrà prendere per mano la squadra. Ha quei lampi improvvisi che ti fanno vincere le partite”.

Ritorno di Handanovic – “Il suo ritorno conta tantissimo. Per la bravura tecnica e per la capacità di dare sicurezza a tutto il reparto. Senza nulla togliere a Padelli, ritrovatosi in campo in una situazione molto difficile dopo due anni fuori, Handanovic fa la differenza”.

Skriniar sottotono – “Se ha inciso? Ne sono certo. Vero che anche il passaggio alla difesa a tre può avere influito, ma penso che nelle ultime gare Skriniar, che è di carattere ma sensibile, abbia sentito fin troppo la responsabilità per l’assenza del capitano”.

Chi togliere alla Juve – “Troppo facile pensare a Ronaldo. Allora dirò Chiellini, un vero duro con grande spirito di squadra. Speriamo che non giochi per essere al meglio negli impegni successivi…”.

Corsa Scudetto in caso di ko – “Dopo resterebbero comunque tante partite e loro devono concentrarsi anche sulla Champions. Ma è vero che, se non proprio decisiva, è una sfida molto molto importante”.

Lazio – “Il valore di Inzaghi è ormai riconosciuto. Allena un gruppo con grandi meccanismi di gioco e ottimi giocatori che fanno squadra. L’unico dubbio può essere se andranno a mille fino a maggio, ma non fare le Coppe aiuta. E poi ci sono certe stagioni in cui ti va tutto bene”.

Pronostico – “Pronostici nemmeno sotto tortura, per scaramanzia. Ma credo che dovremo cavalcare la forza di Lukaku».

Arbitri – “Perché lei non mi ha chiesto quali sono i ricordi più belli e più brutti. Quella difficile da digerire resta la sfida del ’98, ai tempi di Simoni».

VAR nel 1998 – “Non credo sarebbe cambiato nulla, dietro alla VAR c’è comunque un altro arbitro. Probabilmente avrebbero negato il fallo di Iuliano su Ronaldo e dato il rigore sul ribaltamento di fronte”.

VAR – “Non mi piace. Uccide l’emozione. E non regala comunque certezze assolute”.

Ricordi più belli – “Un 3-1 con doppietta di Cruz nel 2003, quando alla vigilia si fece male Cannavaro e sembravamo spacciati. Ma soprattutto il 3-1 del 2012 con Stramaccioni, due gol di Milito e poi Palacio. E pensare che a pochi secondi dal via erano passati in vantaggio con un gol in clamoroso fuorigioco e dopo l’arbitro aveva risparmiato il secondo giallo a Lichtsteiner malgrado un’entrataccia da rosso”.

Errori corretti dalla VAR? – “Sì, ma probabilmente avremmo perso perché quei torti ci diedero una carica incredibile. Quella che ora servirà dall’inizio”.

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