Moratti: “Zhang? Mi piace moltissimo, spero resti a lungo. Conte ha fatto un lavoro eccezionale”
Le parole dell'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, dopo la vittoria del 19esimo scudetto nerazzurro con ConteMassimo Moratti è stato intervistato da Repubblica dopo la vittoria del 19esimo scudetto dell’Inter. Queste le sue parole:
SCUDETTI VINTI – “Quale ricordo? Direi quello del 2007, che vincemmo con distacco, in fuga, e facendo tutti i record possibili. Per il resto, ci è sempre toccato lottare fino all’ultimo, sia con Mancini sia con Mourinho”.
MERITI – “Antonio Conte ha fatto un lavoro eccezionale. La dirigenza lo ha supportato. I giocatori vorrei citarli tutti, ma dovendo scegliere dico Lukaku, Barella e Hakimi, che al primo anno ha fatto cose incredibili. Eriksen è stata la bella sorpresa di questa seconda parte di campionato. Ed è stato bravissimo Handanovic, a cui i tifosi dovrebbero perdonare i pochi piccoli errori che ha fatto, compensati da prestazioni eccezionali nelle partite che contano”.
FESTEGGIAMENTI – “Mi metterò addosso una maglia dell’Inter. Ne ho parecchie, ho solo da scegliere. A fine carriera molti dei miei giocatori me ne hanno regalate di bellissime e importanti. Ma quele sceglierò non lo dico, non voglio scontentare nessuno. Niente caroselli? Vediamo, rientrerò in città a sera, magari un giretto lo faccio. Di sicuro, aprirò una bottiglia di champagne con chi ho vicino. E finalmente richiamerò tutti gli interisti che mi hanno cercato negli ultimi giorni, a cui mi sono guardato bene dal rispondere”.
ZHANG – “Con lui ci siamo mandati diversi messaggi, gli ho fatto i complimenti per il lavoro che sta facendo. Mi ha scritto che vuole incontrarmi nei prossimi giorni e lo farò molto volentieri. A me lui piace moltissimo, così come mi piace suo padre. Spero davvero che l’Inter resti alla loro famiglia ancora a lungo. Ovviamente, con Conte in panchina”.
MOU IN ITALIA – “Gli allenatori son così, e non bisogna prendersela. A Mourinho vorremo sempre bene, qualsiasi scelta faccia, e ci mancherebbe altro. Dovesse tornare in Italia sarebbe una bella cosa, saprebbe divertire, interessare e stimolare tutto il mondo del calcio, come ha fatto ovunque. Gli auguro tutto il meglio”.
PARTITA ALLO STADIO – “Lo stadio vuoto è uno spettacolo che non mi piace. Non potere abbracciare il proprio compagno di posto, gridare da solo nel silenzio dopo un gol. Non fa per me. Ci tornerò molto volentieri quando si potrà farlo tutti insieme. Lo stadio non è solo una struttura fisica, è una cosa viva, è l’insieme dei tifosi. Senza tifosi non ha anima. A proposito di scaramanzia: per andare a San Siro, quando ero presidente facevo sempre la stessa strada. Percorso più breve? No, ma portava fortuna. La scaramanzia è proprio questo: sacrificare la razionalità alla magia. Mi è capitato di mettere in maggio, con il caldo, cravatte invernali che avevano portato bene in inverno. Lo stesso vale per maglioni e camicie. E mi è successo di usare lo stesso vecchio orologio per intere stagioni. Ecco, smesso di fare il presidente tutto questo è scomparso. Oggi sono solo un interista, e da interista mi godo il momento”.