Moratti: “Toccante scambio di messaggi con Zhang. Conte come Mourinho, Hakimi ricorda Maicon”
L'ex presidente ha festeggiato il ritorno alla vittoria di uno scudetto dopo undici anniSCUDETTO
Massimo Moratti, a chi è andato il suo pensiero per questo primo scudetto senza di lei?
“A mio padre, a Facchetti e Prisco, a Bellugi e Corso, grandi interisti che avrebbero festeggiato come pazzi. E a tutti i tifosi con cui condivido questa gioia. È lo scudetto del ‘Finalmente!’. Molto toccante è stato lo scambio di messaggi con Steven Zhang, ieri pomeriggio”.
Come ha seguito, lei che è scaramantico, la cavalcata della squadra di Conte.
“Gli stadi chiusi sono un’ingiustizia, anche se necessaria. Il calcio è per la gente. Ho visto le partite in tv con i miei figli. Nessuna particolare scaramanzia, il Covid ha scombussolato le nostre abitudini al punto che è scomparsa pure quella”.
Il suo ricordo dell’ultimo scudetto prima di ieri, datato 16 maggio 2010.
“Il clima meraviglioso che c’era a Siena, al termine della partita più difficile di quel campionato. Riuscimmo a festeggiare malgrado il pensiero della finale di Champions che incombeva. Ma io ero molto ottimista”.
Più bello uno scudetto da tifoso o da presidente?
“A livello di adrenalina, da primo responsabile non c’è paragone. Ma se pensi che nella vita c’è anche altro, stai molto più sereno”.
Nel 2010 avrebbe mai creduto che per vincere un altro scudetto sarebbero serviti 11 anni?
“No, ma quello non succede mai: all’inizio di ogni annata si pensa sempre che andrà bene”.
Questa Inter può aprire un ciclo come la sua, che però dopo il Triplete si sgretolò?
“Il primo scudetto servì ad avviare un quinquennio unico, culminato con l’apoteosi di Madrid. Questa Inter ha tutto per aprire un ciclo e fare bene anche in Champions”.