Moriero: “All’Inter ho giocato con i migliori al mondo. Ronaldo faceva giocate irripetibili, ma fuori dal campo…”
L'ex giocatore nerazzurro ha concesso un'interessante intervista ai microfoni de 'Il Posticipo'Francesco Moriero, ex centrocampista rimasto nel cuore di molti tifosi nerazzurri, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de ‘Il Posticipo’. Per l’occasione ha ripercorso tutte le tappe della propria esperienza con la maglia dell’Inter, a partire dal suo arrivo singolare per arrivare al contatto Ronaldo–Iuliano e all’annata sotto la guida di Lippi. Non si è poi fatto mancare un commento sul possibile arrivo di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra:
CONTE – “Il rapporto con Antonio è fraterno: non ci sentiamo tutti i giorni perché è sempre in giro per il mondo. Ci vediamo d’estate: parliamo di calcio e di vecchi ricordi. Conte vuole vincere subito e guarda i programmi delle società: tutto dipenderà da ciò che vorranno fare quelle che lo cercheranno. Antonio ha rifiutato il Real Madrid ed è stato accostato alla Roma, all’Inter, allo stesso Milan e a tutte le squadre più forti d’Europa, ma è una cosa normale per un vincente”.
IL SUO TRASFERIMENTO ALL’INTER – “Una sera ero a cena con un club inglese. Mi ero svincolato dalla Roma e dovevo andare in Inghilterra, però è arrivata la telefonata di Adriano Galliani che mi ha proposto di andare al Milan: ho detto sì e ho firmato. Poi c’è stato un fatto strano: André Cruz aveva firmato con entrambe le milanesi, alla fine ha scelto i rossoneri. All’Inter è stata proposta una lista di giocatori del Milan e Gigi Simoni ha scelto me in cambio: ho accettato perché andavo a giocare coi calciatori più forti del mondo. Non che nel Milan non ci fossero… Ma poter giocare con Ronaldo mi stuzzicava”.
LA STAGIONE ’97/98 – “Quell’Inter ha fatto un campionato strepitoso ed era una squadra simpatica a tutta l’Italia, formata da giocatori importanti che in campo davano tutto. Quell’anno per me è stato fondamentale perché ho vinto la mia prima Coppa UEFA, avrei potuto vincere il campionato, ma sappiamo tutti come è andata… Mi sono conquistato un posto per il Mondiale e quando un giocatore arriva in Nazionale a quei livelli ha toccato il massimo. Poi l’ho giocato anche da protagonista perché ho saltato solo la gara col Cile. Tutto questo grazie all’Inter e all’annata con Simoni”.
IL CONTATTO RONALDO-IULIANO – “C’è stata anche una discussione su tutto questo, ma non c’era bisogno della Var per valutare che quello era calcio di rigore… La tecnologia è utilissima, ma bisogna migliorarne l’utilizzo perché quest’anno ci sono stati molti episodi che hanno fatto discutere. Magari ci fosse stata la Var nel 1997-98!”
RONALDO IL FENOMENO – “Oltre a essere stato uno dei più grandi giocatori al mondo, perché quello che faceva non lo faceva nessuno e non lo fa nessuno nemmeno oggi, Ronaldo era un ragazzo molto semplice che viveva bene lo spogliatoio e stava bene con tutti noi, faceva la differenza in campo e fuori. Nella semifinale di ritorno con lo Spartak in Coppa UEFA c’erano quindici gradi sotto zero a Mosca, il campo era gelato e pieno di fango: prima dell’inizio Ronaldo aveva convocato tutti quanti nello spogliatoio per dirci “Ragazzi, non vi preoccupate, oggi ve la faccio vincere io la partita” e così ha fatto”.
L’INTER DI LIPPI – “Quando c’era Lippi secondo me l’Inter era ancora più forte, non so che cosa sia andato storto col mister. Via Simeone e Pagliuca, erano arrivati Paulo Sousa, Vladimir Jugovic, Laurent Blanc, Christian Panucci e Christian Vieri. Avevamo la squadra più forte del campionato, ma non abbiamo vinto niente. Questo significa che nel calcio i nomi contano poco, sono importanti le persone e il gruppo. Qualcosa allora non è andato…”.
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