Prova nel complesso sufficiente per l’arbitro del derby Davide Massa, anche se rimane qualche dubbio sulla gestione di alcuni episodi rilevanti del match. Il primo è quello relativo al contrasto tra Gabbia e Dzeko nell’area di rigore del Milan, minuto 14 del primo tempo: il difensore rossonero usa entrambe le mani per spingere al costato l’attaccante interista che finisce a terra. Per l’arbitro, non essendoci tocco tra le gambe dei giocatori, considera il movimento del milanista troppo lieve per accordare il calcio di rigore, ma l’intervento con le due mani aperte a spingere l’avversario ci sembra quantomeno rischioso.
Timide proteste nerazzurre per un contatto tra Kalulu e Lautaro Martinez al 79′. L’argentino è davanti e prova a difendere il pallone dal difensore milanista che nel tentativo di anticiparlo lo tocca e il Toro va giù. Tocco lieve, si lascia andare Lautaro e dopo il check del Var non viene concesso il rigore.
Qualche perplessità c’è poi, soprattutto, in occasione del corpo a corpo Thiaw–Lukaku. I due giganti fanno a sportellate con Lukaku che nel tentativo di guadagnare spazio tiene la maglia del difensore che, a sua volta, trattiene il braccio dell’attaccante fino a trascinarlo a terra. Cadendo, il centravanti nerazzurro mette il pallone in rete quando però è già arrivato il fischio dell’arbitro Massa ad interrompere tutto. Due dubbi in questo caso: è davvero falloso il tentativo di Lukaku visto che si trattengono entrambi allo stesso modo? Ma soprattutto, perché interrompere l’azione in anticipo e fischiare prima che si concretizzi ripetendo, di fatto, l’errore che a Monza è costato 2 punti all’Inter col caso Sacchi?
Per La Gazzetta dello Sport la prova di Massa è da promuovere: “Un solo dubbio in una gara condotta da Massa (al suo primo derby milanese) con sicurezza. Dubbio che nasce al 14’ del primo tempo in area rossonera: vero che non c’è incrocio fra le gambe di Gabbia e Dzeko, ma il difensore milanista spinge a due mani l’attaccante interista, quindi non si tratta esattamente di un contrasto “spalla a spalla”. Massa considera tutto “light” ma l’interrogativo resta. Otto ammoniti (più della media stagionale del direttore di gara che era di 6), tutti gialli corretti per sbracciate (Giroud e Leao), proteste (Mkhitaryan) o falli imprudenti (Acerbi). L’angolo dal quale nasce il gol-partita c’è, mentre è corretto annullare gli altri due gol interisti: c’è fallo di Lukaku su Thiaw ed è in fuorigioco il raddoppio personale di Lautaro Martinez. Kalulu-Lautaro in area: contrasto lieve, niente rigore”.
Il Corriere dello Sport, invece, è meno positivo: “Derby facile facile per Massa, giocato per lunghi tratti al piccolo trotto, gli va dato il merito di impostarlo in un modo e portarlo avanti senza scarrocciare. Un giallo di troppo ad Acerbi, un fischio avventato (che rischio) su Lukaku in gol, chiamata fantasmagorica dell’assistente n. 2, Imperiale, sulla rete annullata a Lautaro. Annullato un gol a Lukaku (il fischio in realtà arriva un po’ prima, questo è un errore grave): Lukaku tiene per la maglia Thiaw (che fa altrettanto), la spinta decisiva è quella del belga, ma aspettare per evitare un Sacchi (in Monza-Inter) bis? Annullata una rete anche a Lautaro: di pochissimo oltre Kalulu sul colpo di testa di Lukaku, grandissima chiamata di Imperiale, il SAOT propone immagini di millimetri (una decina di giorni fa, col sistema tradizionale, sarebbe stato dato buono)”.
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