Due rigori, nove cartellini gialli e ben due risse nel finale di gara: senz’altro in Lazio-Inter non è di certo mancato il materiale per la moviola del giorno dopo. Come vedremo nell’analisi degli episodi più dubbi di questa mattina sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, in realtà la gestione dei due calci di rigore è stata corretta da parte dell’arbitro Irrati, così come – in termini di regolamento – anche l’occasione polemica dalla quale è scaturita la seconda rete della Lazio, messa a segno da Felipe Anderson con Federico Dimarco a terra dolorante a seguito di un fallo subito da Lucas Leiva.
Questa la moviola di Lazio-Inter: “All’11’, Darmian imbuca di testa in area per Barella, che anticipa Hysaj; il biancoceleste invece del pallone colpisce il piede destro del nerazzurro: Irrati indica il dischetto. Corretta la concessione del calcio di rigore per la Lazio al 63’: il braccio largo di Bastoni smorza il colpo di testa di Patric; non si capisce però il giallo perché non si trattava di un tiro in porta. Dopo il 2-1, furia nerazzurra verso i laziali per non aver messo fuori il pallone per soccorrere Dimarco a terra dall’azione precedente, ma l’Inter stessa aveva continuato godendo del vantaggio. Soltanto l’arbitro può interrompere il gioco, per colpo alla testa o grave infortunio. A fine gara ingenua l’esultanza che costa l’espulsione a Luiz Felipe, che salta festante sulle spalle dell’amico-rivale Correa: Irrati lo giudica infatti comportamento antisportivo”.
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