Partita molto nervosa e fisica ieri quella tra Sampdoria e Inter. Entrambe le squadre infatti non ci stavano a perdere e sentivano di poter fare bottino pieno. Le energie però erano molto risicate e non hanno permesso a nessuna delle due compagini di uscire da Marassi con i 3 punti. I padroni di casa poi, una volta capito che i nerazzurri erano vulnerabili proprio sotto l’aspetto della concentrazione, hanno calcato la mano, cercando di trasformare la partita in una caotica lotta colpo su colpo. Vediamo insieme, come di consueto, la moviola del match.
Pur senza episodi clamorosi come quello tra Pjanic e Rafinha, il ritorno ad arbitrare l’Inter di Orsato, dopo il famoso Inter-Juve dell’aprile 2018, non è comunque stato un successo. Pur strappando la sufficienza su Corriere dello Sport, il direttore di gara infatti non è mai riuscito a tenere il controllo del livello di nervosismo, perdendolo definitivamente nel finale dove, oltre a non giocare, le squadre se le sono date di santa ragione. Orsato ha deciso di ovviare al problema ammonendo indiscriminatamente e spezzettando il gioco in maniera quasi ridicola, senza però imporre la propria presenza “intimidendo” i giocatori, come sarebbe invece d’obbligo nei climi tanto accesi. Sbagliato, ad esempio, non sanzionare Candreva per la pallonata in faccia ad un membro dello staff di Inzaghi: gesto antisportivo, non violento, punibile perlomeno con un cartellino giallo.
Orsato poi non ha mantenuto lo stesso metro di giudizio, anche in occasione degli stessi goal nerazzurri: se c’è il primo fallo di Colley su Lautaro Martinez (da cui si origina la punizione vincente di Dimarco), allora in occasione del secondo c’è fallo anche su Damsgaard in occasione della ripartenza nerazzurra. Giusto poi, secondo il quotidiano, non fischiare il rigore per l’Inter per tocco di mano di Adrien Silva: la palla tocca prima la coscia e il giocatore si muove in maniera naturale essendo molto vicino a Skriniar. Nulla nemmeno sulla leggera trattenuta nel finale di Dumfries su Candreva, che si lasca poi cadere platealmente.
Insomma Orsato non era a suo agio e si è visto: chissà se il designatore Rocchi, in tribuna a Marassi, lo ha notato.
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