Murillo: “L’Inter per me è un sogno. Giocare con Miranda…”
Il difensore colombiano ripercorre la sua avventura in nerazzurro: "Giocare e vincere a San Siro erano sensazioni che desideravo provare e non si possono spiegare"Jeison Murillo si racconta ai microfoni di Inter Channel, in occasione consueto appuntamento con Season Review. Il difensore colombiano ha raccontato il suo arrivo a Milano, anticipato nonostante l’infortunio al naso: “È normale, avevo voglia di entrare a far parte di questo club e di aggregarmi il prima possibile alla squadra”.
LAVORO E GIUSTO APPROCCIO – “Il lavoro quotidiano è importante per essere in condizione, e tutto questo ti regala anche la confidenza con il campo. Ho sempre conosciuto il calcio italiano, tatticamente il mio ruolo è delicato, venire a giocare in Italia per me era una bella sfida. Ma è il mio lavoro, dare il massimo. Essere tra i più utilizzati è motivo di orgoglio, significa che stai facendo bene. Ma tutti siamo importanti, abbiamo un obiettivo comune e bisogna raggiungerlo come squadra. Il mio compito è di aiutare la squadra”.
MIRANDA – “Giocare al fianco di Miranda è stato importante, ho imparato moltissimo da lui. Dagli errori si impara, si tratta di migliorare sempre. Il mister ha ragione quando dice che qualche volta ho sbagliato ma da quello si riparte per imparare. In partita c’è molta azione, adrenalina, le giocate e i contatti sono molto rapidi”.
MIGLIOR GIOVANI PER I TIFOSI – “Sono contento e li ringrazio, per me è vitale per credere ancora di più in me stesso. Ogni giorno, come ho detto, posso migliorare. Il compito principale per un giocatore del mio ruolo è impedire agli avversari di segnare, più che di fare gol, se poi arriva il gol meglio ancora. Ma il primo compito è evitarli”.
LA STAGIONE – “Nella prima parte della stagione abbiamo subito pochissimi gol, anche se vincevamo spesso magari 1-0. Nella seconda parte abbiamo avuto anche un po’ di sfortuna: la palla non entra, al primo tiro subisci gol, se va tutto male è facile abbattersi. È il calcio, si tratta di saperci fare i conti, prendere il meglio che viene e migliorarsi. La prima partita, ha un grande significato. Debuttare con l’Inter era un sogno, giocare e vincere a San Siro erano sensazioni che desideravo provare e non si possono spiegare”.