Da doppio ex di Inter e Roma, big match in programma questa sera alle 20.45 all’Olimpico, Radja Nainggolan ha rilasciato un’intervista nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Dal pronostico della sfida, al rammarico per non aver fatto di più coi colori nerazzurri, il centrocampista belga ha parlato così delle due squadre: “L’Inter è la più forte. Gioca un bel calcio, ha grandi giocatori anche in panchina, di fatto sono altri titolari. Sì, è superiore alla Roma anche per il momento che vivono i giallorossi. Ma la Roma gioca in casa, ha il miglior tifo che c’è. E con quella gente, c’è una spinta in più. Certo, è una squadra che si sta ricostruendo, ha tanti giocatori nuovi e un allenatore che non sta raccogliendo tantissimo”.
BARELLA – “Miglior calciatore italiano? Insieme a Tonali, sì. Vedo l’ex rossonero ancora più determinato, ma Nicolò è tra i migliori”.
LAUTARO – “È forte, già il primo anno quando aveva davanti Icardi me ne ero accorto. È tra i più forti per qualità. Ma per vincere quel trofeo devi concorrere con gente come Haaland, Mbappé, Vinicius…prendi quest’ultimo, ha vinto tutto… ecco, secondo me questi vengono prima di Lautaro”.
INTER – “Arrivassi oggi a Milano, farei tutto diversamente. Eppure andammo in Champions grazie a un gol mio. Poi andò via Spalletti, l’uomo per cui ero andato lì. E la voglia di far bene è venuta un po’ meno. A cosa mi riferisco? All’approccio. Appena arrivato dichiarai che ero contento di essere arrivato all’Inter, ma ancor di più era la tristezza per aver lasciato la Roma. Era la verità, ma non si poteva dire. Fui criticato”.
CASO CURVE – “Ma che grande c…ata è? Io ho giocato a Cagliari, conosco tutti gli ultras, ci sono in contatto, quando ero lì andavo a bere insieme a loro. Mi pare ipocrisia: qual è il problema? Chi ha rispetto nei miei confronti, merita il mio rispetto: questo è il mio parametro. Che siano tifosi o altro, non mi interessa”.
SCUDETTO – “Chi vince? L’Inter, è più completa. Il Napoli è lassù, ma alla lunga non so, però Conte sta facendo un gran lavoro”.
FRATTESI – “Gioca troppo poco per quello che dimostra. Segna, è aggressivo, importante. Certo, poi c’è un paradosso: se non gioca quasi mai e segna sempre, allora va bene così”.
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