Napoli-Inter a confronto: vincono gli azzurri 5-4…
Ottima difesa per l'Inter, ma Sarri può contare su un super attaccoLa Gazzetta dello Sport ha messo a confronto Napoli e Inter, giocatore per giocatore e ad avere la meglio sono i partenopei di misura.
Ecco le sfide nella sfida costruite dalla rosea:
Reina-Handanovic
Lo sloveno è quello che gli americani definiscono un fattore: nel primato dell’Inter c’è molto di suo. I tifosi hanno negli occhi soprattutto le paratone con la Roma, ma se togliete la partita con la Fiorentina, disastrosa, non ha sbagliato nulla. Preferiamo lui a Reina, anche se lo spagnolo ha dato fiducia a tutto il reparto, confermandosi portiere solido e affidabile: difficile scovare un suo errore.
Hysaj-D’Ambrosio: ex aequo
L’ex Toro è in grande ascesa: i tifosi erano inorriditi quando Mancini lo ha schierato contro la Roma di Salah e Gervinho. Lui ha risposto alla grande e di fatto è diventato titolare. In grande fiducia anche l’ex Empoli, forse il meno brillante di un reparto comunque al top ma sempre affidabile. Su quella fascia Maggio è ormai un ricordo.
Albiol-Miranda
Esperienza, leadership e affidabilità. I due centrali, con in comune la lunga esperienza nella Liga, sono gli uomini d’esperienza dei due migliori reparti difensivi della serie A. L’ex Real Madrid pare un altro rispetto ai buchi di Rafiana memoria, il brasiliano si è subito calato nella realtà italiana dopo anni nel fortino del Cholo Simeone in compagnia di Godin. Scegliamo lui.
Koulibaly-Murillo: ex aequo
Barzagli e Manolas ci perdoneranno, ma qui parliamo dei due migliori stopper del campionato. Stupefacente la crescita di Koulibaly: l’azzurro ha sempre avuto mezzi fisici straripanti, quest’anno con Sarri sta imparando anche a stare in campo e non si concede più certe distrazioni. Grande impatto anche per il colombiano classe ’92: attento sull’uomo, veloce e con doti tecniche notevoli. La standing ovation dopo il gol al Frosinone lo ha elevato a livello degli idoli di San Siro.
Ghoulam-Telles
Il franco-algerino ha doti di spinta notevoli, e spesso i suoi cross sono inviti a nozze per Higuain. Dietro difende meglio rispetto a quelli con le sue caratteristiche. Mancini crede molto nel brasiliano, che ha fatto intravedere buone doti ma ci pare ancora indietro rispetto al rivale.
Allan-Guarin
L’ex Udinese è un’altra scommessa vinta da Sarri, che ha insistito per averlo. Allan, nonostante un piccolo e recente calo, è la miglior mezz’ala del campionato: recupera palla, si inserisce, fa gol e sa giocare con la palla tra i piedi. Guarin, che ha ben altro pedigree, stenta ancora a trovare continuità. Nonostante alcuni timbri degni della Zecca dello Stato, come il gol decisivo nel derby.
Jorginho-Medel
Confronto tra due giocatori agli antipodi. Re Mida Sarri ha trasformato anche Jorginho: depresso dall’impiego nel centrocampo a 2 con Benitez, è rinato con due mezz’ali accanto. Dopo neppure un mese era già titolare al posto di Valdifiori, ora è il termometro della squadra: se gira lui, l’orchestra le suona a tutti. Ma la stagione di Gary Medel è stata fin qui formidabile: stopper, mediano davanti alla difesa, persino goleador decisivo con la Roma. Lo vedi e non gli daresti due lire, ma nella sostanza è un insostituibile per Mancini. Trascinatore.
Hamsik-Melo
Paragone improponibile: sarebbe come accostare Cortina a Taormina. Marekiaro da mezz’ala sinistra è tornato a incidere, anche se Sarri vuole ancora di più da lui. Il brasiliano, molto importante già dal derby della terza giornata, sta comunque dando ragione a chi lo ha voluto e torto a chi al suo ritorno in A si dava di gomito e si scatenava in sorrisini.
Callejon-Ljajic
Lo spagnolo è forse l’unico giocatore sceso di rendimento nel passaggio tra Benitez e Sarri. Anche il nuovo allenatore crede in lui, tanto da farlo sempre partire titolare. Il rendimento però non è stato all’altezza, al di là della casella dei gol che segna malinconicamente zero. Ljajic vive un momento decisamente migliore: sta trovando continuità e il doppio assist col Frosinone sta convincendo Mancini a puntare su di lui.
Higuain-Jovetic
Se Mancini escluderà Icardi, come pare al momento, mancherà il confronto tra due generazioni di centravanti. Il Pipita è semplicemente il miglior giocatore del campionato, al di là dei 10 gol segnati. De Laurentiis spera che non gli venga mai neppure un singhiozzo. Jovetic, alle prese con qualche acciacco e con una coesistenza non semplicissima con Icardi, ha già fatto vedere quanto può essere importante, non solo per i 3 gol segnati. Ma Higuain è un’altra cosa.
Insigne-Perisic
Qui il vantaggio per il Napoli è evidente: l’esplosione di Insigne è uno dei modelli di punta della serie A autunno-inverno 2015. Sette gol, un’intesa impressionante con Higuain, una fiducia nei propri mezzi che fino a pochi mesi fa non esisteva. Chapeau. Il croato non ha ancora fatto vedere il suo indubbio valore. Sa fare molto meglio di quanto ci ha fatto vedere finora. E se il Mancio è primo senza il suo apporto…