15 Dicembre 2013

Napoli-Inter, la lavagna tattica: dentro Rolando, attenzione al Pipita

di Gianluigi Valente

Destini incrociati: questo sarebbe il titolo perfetto per il thriller che andrà in scena stasera al ‘San Paolo‘ con protagonisti Inter e Napoli. Ma tante sono le ‘storie nella storia’, a cominciare da quelle di Benitez e di Mazzarri, i due mister ex per eccellenza, fino ad arrivare a Pandev, Campagnaro e Rolando, che in passato hanno vestito le maglie dei loro rispettivi avversari. Il Nord contro il Sud, i nemici in comune, la melodia contro l’armonia, la bellezza contro l’efficacia: tanti sono i punti che uniscono e dividono Napoli e Inter, e per questo il fascino della sfida, dopo tanti anni, rimane immutato.

LA STORIA – La prima volta che Napoli ha ospitato il match non finì bene per i padroni di casa (che poi finirono ultimi nel loro girone), sconfitti per 3 a 0. Fu una delle venti vittorie nerazzurre sulle 75 gare disputate nel capoluogo partenopeo; il bilancio è però a favore degli azzurri, che tra campionato e Coppa Italia hanno trionfato 36 volte. In totale i gol segnati sono stati 160, con una media di due gol a partita, segno che non è un match in cui si segna a iosa e che regna comunque un sostanziale equilibrio tra le due compagini. L’ultima vittoria nerazzurra è lontana ben sedici anni: era il primo campionato di Ronaldo in Italia e tutti i tifosi nerazzurri lo ricordano negativamente per via del famoso episodio di Iuliano che consegnò lo scudetto ai bianconeri.

IL MODULO – Per la sfida di stasera Walter Mazzarri è deciso a riproporre l’unico schieramento tattico utilizzato in questa stagione. Se è vero, infatti, che in alcuni reparti della rosa la coperta è corta, bisogna anche ammettere che il mister sembra voler insistere a tutti i costi su un modulo che nelle ultime gare non ha fruttato tantissimo, soprattutto in fase offensiva. Il 3-5-1-1 dovrebbe vedere il terzetto composto da Campagnaro, Ranocchia e Rolando davanti ad Handanovic e una linea di centrocampo composta da Jonathan e Nagatomo sulle fasce e Taider e Alvarez ai lati di Cambiasso; in avanti Palacio supportato dal solito Guarin. Dunque, rispetto alle ultime uscite Juan Jesus, Zanetti e Kovacic andranno in panchina, dove troveranno anche il rientrante Icardi. Ed è proprio sul numero 9 ex Samp che i tifosi nerazzurri sperano di poter fare affidamento, soprattutto a gara in corso, perché se contro il Parma e la Sampdoria gli undici titolari hanno sbagliato nell’approccio, è utile ricordare che poche erano le possibilità di poter dare una svolta con le sostituzioni: questa volta Mazzarri non avrebbe alibi.

OCCHIO DI RIGUARDO – Il pericolo che corre l’Inter in questa stagione è di riuscire a rendere esclusivamente quando l’asticella dell’attenzione deve essere tenuta altissima, e quindi con le solite big del campionato. Per questo, dopo tre bruttissimi pareggi al cospetto di squadre che lottano per non retrocedere, ci si aspetta una prestazione fatta di grinta, aggressività e voglia di arrivare primi su ogni palla. Questo aspetto prescinde dal modulo utilizzato, che, piaccia o no, ha comunque portato l’Inter a essere la squadra col migliore attacco e la terza miglior difesa della Serie A. Da questo punto di vista il Napoli non è da meno: a dispetto della bruciante eliminazione in coppa, dove gli uomini di Benitez hanno messo in mostra un calcio frizzante e concreto allo stesso tempo, in campionato i partenopei non hanno sempre messo in mostra un ottimo calcio, ma sono terzi e competono con i nerazzurri e la Fiorentina proprio per l’accesso alla prossima Champions League. La sensazione è che il Napoli funzioni solo quando i tre trequartisti riescono a imbeccare al meglio il Pipita Higuain (autore già di 11 gol in questa stagione): spetterà a Rolando e Ranocchia limitarlo.

DOVE PUNTARE – Se qualcuno ci chiedesse quale potrebbe essere il fattore in grado di decidere le sorti della partita, probabilmente indicheremmo l’indice verso i due bomber del match, il già citato Higuain e Palacio, e verso chi dovrà metterli in condizione di puntare la porta. Leggendo le due probabili formazioni, in questo senso potremmo nutrire più fiducia nel Napoli che nell’Inter, dato che Benitez è deciso a schierare addirittura altre tre punte (Mertens, Pandev e Callejon) alle spalle del centravanti argentino, rispetto al più abbottonato Mazzarri. Ma proprio questo l’equilibrio in mezzo al campo potrebbe essere un’utopia per Albiol e compagni, che si troveranno un centrocampo più muscolare e folto. Ecco perché ci si aspetta una partita in cui il copione è l’attacco in massa del Napoli e il contropiede fulmineo dell’Inter, che ha dimostrato di poter fare sempre male quando agisce così. Gli ingredienti per un gran match ci sono tutti: appuntamento al San Paolo alle 20.45!