È stata la giornata di Thomas Zilliacus, imprenditore finlandese a capo della società d’investimento XXI Century Capital. Dopo che in mattinata ha reso pubblica la sua offerta per l’Inter, è stato ospite del canale Twitch TV Play per spiegare come gestirebbe il club a tutti i livelli.
Si parte dalle perplessità che in molti hanno manifestato sulle sue continue dichiarazioni, tant’è che è stato accusato di voler ricercare visibilità. “Per noi finlandesi non è strano comunicare sui social le nostre intenzioni negli affari. Quello che importa è non entrare nei dettagli, nelle cifre. Vogliamo semplicemente mettere al corrente di cosa sta succedendo i tanti milioni di tifosi che l’Inter ha nel mondo“.
OBIETTIVI SUL CAMPO – “L’Inter di oggi ha un grande management, un grande allenatore e una grande squadra. Ma penso che possa diventare ancora più grande di così, nonostante l’anno scorso sia arrivata in finale di Champions. Sotto la mia gestione, vorrei che potesse lottare ogni anno per vincere Serie A e Champions League“.
NUOVI RICAVI E ACQUISTI – “Se avessi il privilegio di diventare il proprietario, inserirei idee completamente nuove. Siamo specializzati nel creare nuovi servizi per i tifosi. L’Inter non ha soltanto sostenitori che vivono a Milano o vanno a San Siro, ma sono milioni anche in Asia, Africa, America. Questo genererebbe nuove fonti di ricavi con cui andare ad acquistare i top player. Nessun calciatore sarebbe un sogno, neanche Mbappé. L’Inter sarebbe molto forte in campo, ma anche forte a livello finanziario“.
ZHANG – “Rispetterò gli accordi di non comunicare il prezzo che lui fa dell’Inter, così come non svelerò quanto io valuti il club. Posso dire che non è lontano da quello che si scrive. In ogni caso, sarei disposto anche lavorare insieme a Zhang, magari lasciandogli la carica di presidente. Non è una questione di vanità personale, ciò che importa è gestire il club in maniera virtuosa e sostenibile“.
STADIO – “Di base vorrei rimanere a San Siro, rinnovarlo e migliorarlo. Per me è un’istituzione. Ma se questo non fosse possibile, sarei aperto alla costruzione di un nuovo stadio. Non importa se a Milano o altrove, l’importante è che sia un impianto funzionale“.
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