Inter senza numero 10: ecco i migliori della storia nerazzurra

La maglia numero dieci per tutti gli amanti del calcio ha un alone di magia particolare che avvolge questo numero. A vestire questa casacca sono sempre stati i giocatori più talentuosi e creativi, in grado di spostare gli equilibri di una partita per un verso o un altro grazie ad un tocco morbido, un assist geniale o un calcio piazzato. Insostituibili per tanti tifosi, difficilmente arruolabili per alcuni allenatori ma, di fatto, a loro si deve gran parte del fascino del calcio. Negli ultimi anni, in casa Inter è mancato un profilo di questo genere e con la cessione di Stevan Jovetic, la maglia numero 10, indossata nella storia da grandissimi campioni, è rimasta senza un padrone. Ecco quali sono i più grandi numeri dieci della storia nerazzurra.Luis Suarez Il primo grande numero 10 della storia dell'Inter è stato senza dubbio Luis Suarez: il regista spagnolo è stato uno dei giocatori cardine dell'epopea firmata da Angelo Moratti. Dopo le otto stagioni al Barcellona che gli fruttarono un bottino di 114 gol nonché la vittoria del Pallone d'oro nel 1960, il 1 giugno 1961 fu ceduto all'Inter. A Milano ritrovò Helenio Herrera che lo aveva già allenato in Spagna e in breve tempo divenne un idolo dei tifosi, vincendo tre scudetti e vincendo consecutivamente tra il 1964 e il 1965 due Coppe Campioni e due Coppe Intercontinentali. Sandro Mazzola Un onore che poi ha investito Sandro Mazzola, uno degli uomini simbolo del club nerazzurro. Ha trascorso l'intera carriera in maglia nerazzurra, partecipando al ciclo della Grande Inter: indimenticabile è la doppietta rifilata al Real Madrid nella finale di Coppa Campioni a Vienna. Evaristo Beccalossi Alla fine degli anni 70 il prestigioso numero è finito sulle spalle di Evaristo Beccalossi, fantasista amatissimo dal popolo interista. Proveniente dal vivaio della squadra del Brescia, fu acquistato dall'Inter nel 1978. In 6 anni di permanenza in nerazzurro ha collezionato 216 presenze, realizzando 37 reti. Si laureò campione d'Italia nella stagione 1979-1980 e giunse con la squadra nerazzurra fino alle semifinali di Coppa dei Campioni nel 1981. Lothar Matthäus E' considerato uno dei migliori centrocampisti offensivi della storia del calcio ed è stato uno dei numeri 10 più forti della storia dell'Inter: Lothar Matthaus ha indossato 115 volte la maglia nerazzurra trovando per 40 volte la via del gol. Acquistato dal presidente Ernesto Pellegrini per circa 5,6 miliardi di lire , è stato il protagonista dello scudetto dei record che l'Inter conquistò nel 1988-1989. Con i nerazzurri ha vinto anche la Supercoppa Italiana e nella stagione 1990-1991 contribuì alla vittoria della prima Coppa Uefa della storia dell'Inter. Ronaldo Luís Nazário de Lima Il Fenomeno è considerato da molti il più grande attaccante della propria epoca, nonché uno dei migliori giocatori della storia del calcio. Nell'estate del 1997 Massimo Moratti riuscì a portarlo da Barcellona a Milano, pagando al club catalano l'intera clausola di rescissione di 48 miliardi di lire presente nel contratto del calciatore. Nella stagione 1997-1998, l'Inter arriva seconda in campionato ma vince la Coppa Uefa battendo a Parigi la Lazio, con Ronaldo autore del gol del definitivo 3-0. Il Fenomeno così vince il suo primo Pallone d'Oro, grazie anche ai 25 gol realizzati in 32 partite in campionato. Roberto Baggio Il Divin Codino è ritenuto uno dei migliori giocatori della storia del calcio mondiale ed è il settimo realizzatore di sempre del campionato di Serie A con 205 reti. Nell'estate del 1998, Baggio si trasferisce all'Inter in un'annata negativa per i nerazzurri, caratterizzata da numerosi cambi d'allenatore. Il numero 10 non trova spazio e parte spesso dalla panchina, ma quando è in campo, il suo talento abbaglia San Siro: indimenticabile la doppietta in Champions League il 25 novembre 1998 contro il Real Madrid campione in carica nei minuti finali della gara e la doppietta nello spareggio contro il Parma (vinto 3-1), che permise al club nerazzurro di accedere ai preliminari di Champions. Clarence Seedorf Lasciato partire forse troppo presto, Clarence Seedorf rientra a tutti gli effetti tra i miglior numeri 10 della storia nerazzurra. Esordisce in nerazzurro il 6 gennaio 2000 in un incontro di campionato contro il Perugia, segnando il definitivo gol del 5-0. Rimane celebre la doppietta che segna alla Juventus nell'incontro del 9 marzo 2002, pareggiato 2-2.Adriano Considerato, nel periodo più brillante della sua carriera, come uno degli attaccanti più forti in circolazione: dinamico, forte fisicamente, abile nel dribbling e dotato di un tiro potente e preciso. Dopo l'esperienza di Parma dove si conferma uno dei giovani più promettenti della Serie A, nel gennaio 2004 fa rientro all'Inter, dove veste la maglia numero 10. La lunga militanza del brasiliano nella squadra nerazzurra termina ufficialmente dopo 8 anni, con 177 partite ufficiali e 74 reti. Wesley Sneijder during the Serie A match between Inter Milan and Siena at Stadio Giuseppe Meazza on January 9, 2010 in Milan, Italy. Trequartista abile con entrambi i piedi e cecchino nell'esecuzione di punizioni, è stato definito da Marco Van Basten come il miglior centrocampista che l'Olanda abbia mai prodotto. E' il numero 10 scelto da Mourinho nella stagione 2009-2010 che porterà la squadra nerazzurra sul tetto d'Europa e del Mondo: il suo esordio avviene il giorno dopo l'ingaggio, il 29 agosto, disputando dal primo minuto il derby vinto 4-0 contro il Milan e risultando uno dei migliori dell'Inter. Il primo gol in Serie A lo segna il 3 ottobre contro l'Udinese al 93' per il 2-1 finale, mentre il primo in Champions League il 4 novembre contro la Dinamo Kiev, sfida decisiva per il passaggio agli ottavi di finale.

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Raffaele Caruso - Autore

Clarence Seedorf

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