Obodo racconta il suo rapimento: “Quando ho capito che volevano uccidermi…”
Incredibile ciò che Christian Obodo ha appena raccontato in diretta telefonica a Sky Sport 24. Ricordiamo che il centrocampista del Lecce era stato rapito nella mattinata di sabato nella sua nazione natale, la Nigeria, con la richesta di un riscatto. Grazie ad un blitz della polizia, Obodo è stato liberato ieri sera poco prima delle 22. Oggi pomeriggio il nigeriano ha finalmente raccontato in prima persona ciò che è realmente accaduto in questi due giorni infernali per lui, smentendo anche in parte ciò che hanno raccontato i giornali, scrivendo di un’ operazione avvenuta senza troppi intoppi. Christian incomincia parlando del proprio rapimento. E’ stato aggredito da un consistente numero di persone, che lo hanno incappuciato e portato via in macchina. Dopo aver viaggiato per circa tre ore, al calciatore è stato consentito di tornare a vedere, e racconta di essersi ritrovato in una giungla molto fitta. I rapitori gli hanno fatto capire fin da subito di volere solamente i soldi. Obodo li ha convinti a poter utilizzare il cellulare per chiamare i propri familiari e portare i così i soldi. Come raccontano anche i giornali, grazie al segnale del mezzo è stata localizzata la posizione del centrocampista. Ma non è stato scritto ciò che è successo dopo… Infatti, quando la polizia nigeriana è intervenuta, catturando tre dei sequestratori, gli altri si sono innervositi ed hanno di colpo cambiato atteggiamento con Obodo. Egli racconta di aver sentito dire: “Ammazza Chris…”. A quel punto il centrocampista ha deciso di alzarsi scappare: “Quando ho capito che volevano uccidermi ho iniziato a scappare correndo nella foresta!” Per fortuna Christian c’è l’ ha fatta!
Incredibile dunque ciò che ci riferisce il nigeriano, a questo punto rimasto vivo davvero per miracolo. Una storia da film insomma, che Obodo potrà raccontarci meglio una volta rientrato in Italia, quando tutto sarà definitivamente finito.