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OCCHI SULL’AVVERSARIO – Equilibrio e dettagli dalla bandierina: l’Udinese in cinque punti

Aspettando l’altro derby già decisivo per la stagione, l’Inter sarà in scena alla Dacia Arena per strappare punti preziosi all’Udinese e mettere nel mirino la vetta, ancora presidiata dal Milan. Partita che nasconde delle insidie particolari nonostante la classifica ed il momento dei bianconeri, reduci dall’impegno casalingo contro l’Atalanta nel recupero della 10° giornata di Serie A. Analizziamo insieme nel dettaglio la squadra di Gotti con il nostro consueto focus sul prossimo avversario dei nerazzurri.

MOMENTO DI FORMA

Quanta fatica per l’Udinese in questa sempre più imprevedibile Serie A. 17 i punti in classifica conquistati dai bianconeri, in piena lotta salvezza e con solo 4 lunghezze di vantaggio sulla zona rossa occupata da Torino, Parma e Crotone. La squadra di Gotti è a secco di vittorie da ben 8 partite in cui è riuscita a conquistare 4 punti grazie ai pareggi preziosi contro Crotone, Cagliari, Bologna e Atalanta.

Proprio contro la Dea, due giorni fa, l’1-1 che ha rallentato la corsa della banda Gasperini e ridato umore e fiducia all’Udinese che attende, ancora, il ritorno al successo. Sono 4 le vittorie conquistate dai bianconeri in Serie A: Parma, Genoa, Lazio e Torino le squadre cadute contro i friulani, per un digiuno da sorrisi che dura da un mese e mezzo. Contro l’Inter, la squadra di Gotti dovrà provare ad invertire il suo trend: missione che appare impossibile vista la forza offensiva della Beneamata che vanta, tra l’altro, il miglior attacco del campionato.

IL CREDO DI GOTTI

Più di una filosofia: per Luca Gotti, allenatore dell’Udinese, il 3-5-2 è diventato un vero e proprio credo nella sua avventura in bianconero. Dal suo arrivo ufficiale sulla panchina dei friulani, datato novembre 2019, il tecnico di Andria ha sempre scelto di seguire questa linea tattica, raccogliendo risultati importanti soprattutto nella corsa salvezza della passata stagione, conclusa al 13° posto in classifica.

Ex centrocampista, Gotti ha imboccato la strada da allenatore occupando ruoli importanti da vice sia per Roberto Donadoni nelle tappe tra Cagliari, Parma e Bologna, sia collaborando con Maurizio Sarri al Chelsea per poi sposare il progetto tecnico di Igor Tudor.

Nell’ultimo match di campionato giocato contro l’Atalanta, Gotti ha optato per un 3-5-2 con una mezza punta alle spalle di Lasagna, ovvero Pereyra, scegliendo di dare più ossigeno alla manovra nel mezzo privando però l’attacco di peso e centimetri. Stryger Larsen e Zeegelaar in fascia, Arslan in regia con Mandragora ed il talento di De Paul nel mezzo. Riflettori puntati sull’argentino, l’uomo con più qualità tra le carte a disposizione dell’Udinese e già nel mirino, da tempo, del mercato nerazzurro.

FATTORE L

Cinque anni fa, nel gennaio del 2016, Kevin Lasagna segnava all’Inter in pieno recupero un gol pesantissimo per il suo Carpi. 1-1 a San Siro dopo il vantaggio di Palacio e primo gol in Serie A per l’attaccante classe ’92 che, dal 2017 indossa la maglia dell’Udinese. Tre stagioni e mezzo in bianconero e oltre trenta sigilli con i friulani per Lasagna in un’avventura che, stando ai rumors di mercato, sarebbe giunta ai titoli di coda.

Sull’attaccante ex Carpi si è abbattuta l’onda del Verona, disposto a soffiarlo ai bianconeri per dare rapidità e gol all’attacco di Juric. L’addio di Lasagna all’Udinese potrebbe materializzarsi proprio nelle ore che seguiranno il match con l’Inter in quello che, a giudicare dall’umore dei protagonisti, sembra sempre più l’ultimo ballo del giocatore con la squadra di Gotti.

Sono 2 le reti a referto da parte di Kevin Lasagna nelle 7 gare giocate contro l’Inter. Nelle cinque stagioni vissute in Serie A, l’attaccante dell’Udinese è riuscito a centrare la doppia cifra in ottica realizzativa soltanto in due occasioni: nel 2017/2018 e nel 2019/2020, quando ha segnato rispettivamente 12 e 10 reti gol con la maglia bianconera. Quest’anno è fermo a 2 centri ma la sua stagione, fin qui complicata, potrebbe svoltare in maniera decisiva nel 2021, soprattutto in caso di approdo al Verona.

OCCHIO ALLA BANDIERINA

Se da una parte c’è il VAR ad annullare ogni possibile anomalia della bandierina degli assistenti, dall’altra ci pensa l’Inter a raccontare, come una sentenza, ciò che accade dal corner. Nei tiri dalla bandierina, infatti, la squadra di Antonio Conte è leader per gol segnati in Serie A: ben 8 le reti a referto su sviluppo di calcio d’angolo, nessuno in campionato è riuscito a far meglio dei nerazzurri. Un primato però anche per l’Udinese: l’undici di Gotti è il club che quest’anno, nella massima serie, non ha ancora subito gol da azioni da corner.

Dimostra di avere un feeling particolare con la questione gol in particolare l’Inter. 45 quelli a referto in campionato, al primo posto della speciale classifica che vede l’Udinese inseguire, in affanno, con 20 centri, meno della metà rispetto ai numeri interisti. Sono 10 quelli messi a segno di testa dai nerazzurri contro i 4 dei friulani, mentre tra le occasioni create la Beneamata è terza in Serie A (252 tiri totali), la squadra di Gotti invece occupa solo il 9° posto (199, come la Lazio).

NUMERI ED EQUILIBRIO

Che l’Udinese fosse una squadra di equilibrio, lo si era inteso già grazie al percorso in campionato tra gol realizzati, subiti e risultati collezionati. Il focus sull’aspetto realizzativo però spiega al meglio anche questo dettaglio: 9 reti a referto nei primi tempi per i bianconeri, 11 invece nella ripresa con una leggera propensione verso gli ultimi 15′ della prima frazione ed i primi 15′ dopo il riposo (9 i gol in questo terzo di gara).

I numeri sotto porta però inguaiano la squadra di Gotti: quello dei bianconeri è il quarto peggior attacco della Serie A con 20 reti a referto, meglio solo di Fiorentina e Genoa (18) e Parma (14). I friulani sono tra le squadre che crossano di più in campionato (86) dopo Inter (127), Napoli (96) e Fiorentina (89), mentre Musso è il portiere con meno parate a referto del campionato (43) dietro solo ai numeri uno del Napoli (34).

Cifre che spiegano nel dettaglio il momento no dell’Udinese ed il grande potenziale offensivo dell’Inter, alla vigilia di un match che rappresenta l’ennesima tappa dei nerazzurri nel viaggio verso la vetta.

 

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Giuseppe Coppola

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