Ordine (CdS): “Suning ed Elliott rappresentano il massimo per l’affidabilità finanziaria. Ma c’è una differenza”
Sulle colonne del Corriere dello Sport una lunga analisi che mette a confronto il mondo Milan e il mondo InterFranco Ordine, noto giornalista, sulle colonne del Corriere dello Sport, ha fornito una lunga analisi sulla lotta a distanza tra le due squadre di Milano, oggi distaccate in campionato da soli 4 punti.
Ecco le sue parole: “Bisogna partire dalle fondamenta. Che nel nostro caso sono le rispettive proprietà. Oggi (con i colossi Suning ed Elliott) più di ieri (Moratti e Berlusconi) rappresentano il massimo possibile in materia di affidabilità e solidità finanziaria. Con una sola fragilità passeggera: gli interisti stanno per uscire dalla centrifuga del fair play, il Milan dovrà entrarvi nei prossimi mesi. Sono enormi i rispettivi bacini d’utenza. Qualche giorno fa De Laurentiis, con malcelata invidia, ha citato uno degli incassi ottenuti a San Siro, a scelta tra Champions o derby, oltre 5 milioni di euro che sono un record significativo in questi tempi. Anche i fatturati, pur lontani (quasi la metà rispetto a quello mostruoso della Juve) hanno una marcia in più e possono sperare di risalire la china grazie appunto ai due nuovi padroni. Infine il management è di spessore con l’entrata di Marotta nella dirigenza nerazzurra, di Leonardo e Maldini in quella rossonera”.
Palla al campo: “Il Milan ha il gruppo squadra più giovane (meno di 24 anni l’età media) del torneo: basterebbero uno, due, tre inserimenti di grande valore per assicurare futuro e successi a un tecnico che partendo dagli scantinati del calcio è riuscito a risalire e a guadagnarsi prima la stima dei suoi e poi la fiducia del nuovo ad, forse meno quella di Leonardo e Maldini i quali continuano a chiedergli maggiore coraggio. Sono falliti i due precedenti tentativi (Bonucci e Higuain): decisiva risulterà la scelta dei prossimi. L’Inter è invece più datata e strutturata dal punto di vista tecnico ma meno solida come gruppo: il manipolo dell’est (Perisic e soci per intenderci) non ha mai visto di buon occhio il capitano Icardi nè le sue richieste periodiche di aumento (meritato fin qui) di stipendio. Inquietante il ripetersi ciclicamente tra dicembre e gennaio, di una crisi di risultati che sembra essere spiegata dalla pigrizia e dalla mancanza di una mentalità vincente (dixit Marotta). Spalletti è finito sulla graticola del tifo neroazzurro che sogna di vedere Conte ad Appiano Gentile come capitò ai milanisti qualche tempo fa con il loro Ringhio. Il primo dei due che alzerà un trofeo può puntare a un posto dalle parti di Sant’Ambrogio”.
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