Oriali: “Mi hanno fatto fuori ma non riesco a capire il perchè”
Torna a parlare Gabriele Oriali, l’ex dirigente dell’Inter mai dimenticato dai tifosi nerazzurri che ne invocano spesso il ritorno. Le sue dichiarazioni non sono banali ed evidenziano una ferita ancora aperta verso quella che è stata la sua società, la sua “famiglia” per anni.
L’ADDIO. Lele ha le idee chiare su chi siano i responsabili: “Il presidente Moratti è stato convinto da Marco Branca e altri dirigenti a fare a meno della mia presenza in società”.
I MOTIVI. L’ex mediano dell’Inter e della Nazionale risponde anche a chi ritiene che il suo addio sia stato determinato dall’ingresso in società di Amedeo Carboni assistente dell’allora tecnico Benitez: “Tutti pensano che l’arrivo di Carboni abbia di fatto segnato il mio addio ma chi la pensa così si sbaglia. Carboni non ha preso il mio posto in società?.
BRANCA. Senza peli sulla lingua, Lele parla anche di Marco Branca e del suo progetto: “Sono felice di non aver preso parte al progetto, visti gli ultimi sedici mesi, sono stati commessi errori di inesperienza e presunzione in fase di programmazione. Fare il dirigente all’Inter non è facile, serve esperienza. L’errore più grave è stato fatto con Benitez, un tecnico nuovo che andava supportato sino in fondo e che doveva essere aiutato da qualcuno che conoscesse l’ambiente”
ALLENATORI. Oriali individua nella mancanza di continuità alla guida della squadra, il problema principale dell’Inter di questi anni: “Non si possono cambiare quattro allenatori in due stagioni. Io non ho nulla contro Gasperini, ma tutti sanno che tipo di modulo adotta, perché non è stato preso subito Ranieri che era libero da giugno? Cambiare così tanto crea confusione nei giocatori che perdono punti di riferimento. Anche i campioni del Barcellona andrebbero in difficoltà con tanti cambi alla guida tecnica?.
MORATTI. Il legame col presidente c’è, nonostante come sia andata a finire e non è escluso un suo ritorno in futuro nei vertici della squadra: “Ci ho parlato prima e dopo e ha ribadito la sua stima nei miei confronti anche in tv. Evidentemente ha capito tanto cose, ma non può tornare indietro. L’Inter è sempre nel mio cuore, chissà se un giorno ci tornerò, ma ora come ora non ci sono le condizioni e io non pongo mai ultimatum. Non sono nemmeno andato allo stadio nonostante il presidente mi abbia lasciato le tessere al fine di evitare problemi con la mia presenza ma rimango sempre un grande tifoso nerazzurro”.
OBIETTIVI INTER. Realismo anche sugli obiettivi cui può aspirare la squadra nerazzurra quest’anno: “Spero che la squadra dopo la sosta riparta ma occorre essere realisti. Ora non bisogna badare alla classifica ma pensare a fare punti e uscire dalle zone basse, in campionato l’obiettivo è il tezo posto mentre in Champions il livello è altissimo. Per la vittoria finale vedo Milan e Juventus, mi piace Il Napoli ma sta pagando il ritorno in Champions e infine non sottovalutiamo Lazio e Udinese, bellissime realtà?.
IDEA MANCHESTER CITY. Gli si chiede cosa abbia fatto in questo arco di tempo: “A inizio anno ho seguito il Manchester City, Mancini ha fatto un grande lavoro cambiando mentalità e modo di allenarsi. Non mi dispiacerebbe lavorare con lui?.
TIFOSI. Infine i tifosi, quelli che non l’hanno mai abbandonato, quelli che lo ricoprono di affetto attraverso i loro messaggi, molti imputano il periodo nero dell’Inter al suo addio: “Dopo trent?anni di Inter pensavo di aver guadagnato più credibilità e rispetto e invece sono fuori e non so perché, so soltanto chi mi ha voluto fuori?.
Oriali e l’Inter, una lunga storia che si è conclusa nel modo peggiore per quel mediano, cantato da Ligabue, che non si risparmiava mai in campo e che con la sua generosità credeva di aver dimostrato già tanto amore per la maglia nerazzurra. Un legame rafforzato poi grazie alla competenza dimostrata da dirigente che tanto ha portato alla causa nerazzurra. Una storia che tutti i tifosi si augurano possa ricominciare più bella di prima.
Fonte: gazzetta.it