Paganin: “Spalletti frustrato dal mercato: voleva rinforzi. A Zhang non piaceranno le sue parole”
L'ex difensore nerazzurro commenta le parole del tecnico ad alcuni tifosi riportate dal Corriere della Sera e confermate dallo stesso Spalletti
Luciano Spalletti è al centro di alcune polemiche dopo le esternazioni confidate ad un gruppo di tifosi e riportate nell’edizione odierna del Corriere della Sera. Massimo Paganin, ex difensore dell’Inter, ha commentato così le parole del tecnico di Certaldo ai microfoni di RMC Sport: “Spalletti è una persona per me equilibrata. Può avvertire un po’ di frustrazione calcistica: nel momento cruciale di una stagione positiva pensava di poter rinforzare la rosa per rendere più duraturo il periodo positivo. Leggendo le sue dichiarazioni prima di Natale, credo che avesse il pensiero di giocarsela con Juve, Napoli e Roma. Poi ci può stare un pizzico di sconforto: la proprietà ha come priorità il bilancio societario, è normale che un allenatore possa avere un po’ di sconforto”.
Paganin continua commentando il mercato dei nerazzurri, che secondo lui potrebbe aver indotto Spalletti a rilasciare certe dichiarazioni: “Trovo strano che una persona così posata si lasci andare a esternazioni forti, che rischiano di minare il buon rapporto creatosi fra proprietà e staff tecnico. Non mi sorprende però per quello che ho detto prima: nel momento in cui pensava di poter rimanere agganciato al treno di vertice, si è visto venire meno un po’ di apporto. È stato aiutato con Rafinha, ma probabilmente nella sua testa si aspettava qualcosa di più. Secondo me la cosa migliore è un confronto tra la società e il tecnico”.
Riguardo alle capacità di comunicazione di Spalletti, dice: “Lo reputo un discreto comunicatore: deve probabilmente affinare alcune cose. Alcune situazioni non vanno prese di petto, come ha fatto a Roma. A Milano l’ambiente è meno esplosivo ma più cinico. Ora non c’è una proprietà, come Moratti, con cui discutere. Ho l’impressione che alla proprietà cinese tante cose dette a voce alta non abbiano fatto piacere. Fino a 30-40 giorni fa le cose andavano come dovrebbero andare. Ci vuole buon senso per dosare quanto riportato, non conosciamo effettivamente i fatti per come sono avvenuti. Penso che ne parleranno all’interno della società”.
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