Pagelle Inter-Parma: splende Kovacic, Schelotto perché?
Inter (4-3-2-1)
Handanovic: 6,5. Il buon Samir deve sporcarsi le mani solo un paio di minuti, verso la fine del primo tempo ma, come al solito, è miracoloso e tiene a galla la sua Inter sugli insidiosissimi tiri da fuori del Parma. Solida certezza.
Zanetti: 6,5. Il capitano è l’unico che si dedica a mettere ordine nella zona intermedia tra difesa e centrocampo, assieme al solito Kovacic. Unica pecca? Non cerca mai la discesa o lo spunto personale… Immortale, comunque.
Ranocchia: 6,5. Frog #23 oggi ha mostrato le sue migliori qualità, quelle che abbiamo ammirato a inizio anno, quando tutto sembrava girare per il meglio, e che sembravano misteriosamente scomparse negli ultimi due mesi. Bentornato!
Juan Jesus: 5. Il giovane brasiliano, purtroppo, conferma il suo momento no. Sempre in apprensione con Biabiany (manco avessimo detto Messi), sbaglia costantemente le diagonali difensive e non spinge praticamente mai. Involuto.
Pereira: 5,5. Spinge troppo poco e negli ultimi minuti la sua zona è presidiata più da Garritano (teoricamente esterno d’attacco) che da lui, tanto da chiedersi dove sia finito. A “impreziosire” la prestazione un cartellino giallo inutile. Desaparecido.
Jonathan: 7. Ma è lo stesso Jonathan di due mesi fa? Lo stesso dell’incredibile errore contro l’Udinese? Dopo l’eurogol messo a segno contro la Roma mercoledì, il Gabbiano sfodera un’altra prestazione da incorniciare in cui gli riesce l’assist partita per Tommaso Rocchi. Il Gabbiano ormai è decollato. Ad ali spiegate.
Schelotto: 4,5. Ma perché? D’accordo, veste il numero 7 e non è Cristiano Ronaldo, ma certamente El Galgo non era così scarso. Quello che il buon Ezequiel ha messo in mostra oggi è semplicemente sconvolgente, ovviamente in senso negativo: errore nella palla gol più-facile-della-storia, castronerie a palate nei passaggi, perennemente in fuorigioco, due unici movimenti in area giusti e comunque vanificati dalle sue conclusioni, eccetera. Impresentabile (dal 77′ Garritano 6,5: incoraggiante esordio del giovanissimo esterno. Non fa certo rimpiangere Schelotto. Primaverile).
Kovacic: 7,5. Signori, giù il cappello. Senza Mateo oggi ci saremmo sorbiti l’ennesimo risultato deludente (perlomeno un pareggio, forse addirittura una sconfitta in caso non si fosse fatto gol): il ragazzo illumina (da solo) il gioco nerazzurro ed è l’unico a creare un barlume di geometrie da metà campo in su. Rendiamoci conto che il numero 10 croato non è il futuro, ma anche il presente. Imprescindibile.
Kuzmanovic: 5,5. Veramente difficile comprendere quanto valga realmente questo giocatore. Non sbaglia molto, ma si limita al compitino. Non corre granché ma riesce a essere nel vivo del gioco. Non combina disastri, eppure non incide. Una partita che sembrerebbe mediocre ma che forse è solo insondabile.
Alvarez: 6. Senza infamia, senza lode. Il Ricky Maravilla ammirato contro la Roma non riesce a essere presente anche oggi ma comunque il ragazzo prova ad accendere la luce, almeno ogni tanto. Non gli riesce ma l’impegno è comunque tangibile, il giocatore è comunque rigenerato seppure un po’ attendista.
Rocchi: 6,5. E ha segnato ancora. Da bufala del mercato, da flop annucniato, da ex giocatore a due gol in tre partite. Il bravo Tommy s’è sfiancato per tutta la sfida a cercare gli spazi che potevano essergli utili per concludere e comunque si è fatto trovare al posto giusto nel momento giusto quando è stata l’ora di colpire (dall’84’ Chivu: sv.). Decisivo.
Stramaccioni: 6,5. La formazione è giusta, ancorché obbligata. E’ giusto sacrificare uno Schelotto avulso dal gioco per inserire un Garritano giovanissimo e volenteroso nel cambio, com’è giusto affidare la fascia destra ad Alvarez, decisamente più in palla dell’ex atalantino, in avvio. Questa volta è riuscito a mettere in campo una squadra piuttosto ordinata, sebbene incapace di creare e noiosa da morire. Ma almeno vince. Sollievo.
A disp.: Belec, Carrizo, Silvestre, Benassi, Samuel, Pasa, Forte, Belloni, Ferrara.