Il pagellone di fine stagione: tanta mediocrità, Mancini bocciato
Il pagellone di fine stagione 2015/2016 dell'Inter, tutti i voti e tutti i giudizi sull'annata e su i suoi protagonisti, da Mancini a Icardi passando per Jovetić e Kondogbia, senza dimenticare qualche desaparecido disperso a gennaioICARDI
ICARDI 7+
Francamente indiscutibile. Poi, oh, se vogliamo ricominciare a darci da soli le martellate dove fa più male possiamo farlo anche subito ma criticare un centravanti capace di fare 9 gol e 3 assist in un girone di ritorno asfittico e tremolante come quello che ha giocato la Beneamata è oltre il semplice masochismo. Tutti avevano dubbi sul fatto che potesse reggere l’impatto con la fascia e le sue accresciute responsabilità nello spogliatoio così come confermarsi all’altezza del campionato da capocannoniere dello scorso anno ma Maurito ha risposto presente alla grande, entrando direttamente in 20 dei 50 gol totali dei nerazzurri – rendiamocene conto, poco meno della metà! -, grazie ai 16 gol e 4 assist finali. Ma non è solo dal punto di vista dei numeri nudi e crudi che la stagione di Icardi merita un encomio perché l’argentino è cresciuto parecchio nell’interpretazione del suo ruolo, imparando sempre meglio a non dare punti di riferimento e trovando una precisione sotto porta praticamente da killer: il 30% dei suoi tiri (in totale, senza distinguere tra in porta e fuori ché altrimenti la percentuale salirebbe ulteriormente) si è trasformato in gol – per dire, Dybala e Higuaín hanno fatto peggio e il solo Bacca meglio.
Icardi si gioca con Miranda la palma di migliore della stagione ed è già il secondo anno di fila (secondo su tre, se si conta da quando è arrivato; secondo su due se si contano solo quelli da titolare) in cui è uno dei tre giocatori che meglio hanno fatto lungo il corso dell’anno. C’è davvero altro da dire o si può finalmente benedire tre volte il Cielo per averlo in squadra senza doversi preoccupare dei soloni che hanno deciso che è uno scarsone senza rimedio?