Il pagellone di fine stagione: tanta mediocrità, Mancini bocciato
Il pagellone di fine stagione 2015/2016 dell'Inter, tutti i voti e tutti i giudizi sull'annata e su i suoi protagonisti, da Mancini a Icardi passando per Jovetić e Kondogbia, senza dimenticare qualche desaparecido disperso a gennaioMURILLO
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Luci e ombre per il buon Jeison, quest’anno. Un inizio di stagione al fulmicotone contrapposto a un finale in nettissimo calo, con tanto di media voto complessivamente insufficiente per tutto il girone di ritorno secondo La Gazzetta dello Sport. La verità, come sempre, sta probabilmente nel mezzo: non è il fenomeno assoluto che alcuni magnificavano fino a dicembre né il brocco senza rimedio che altri hanno tentato di demolire negli ultimi mesi ma solo un giovane difensore ancora in formazione con doti fisiche superiori alla media e una sensibilità di gioco ancora piuttosto grezza. Arrivare all’Inter e imporsi come titolare, tuttavia, non è mai facile (nemmeno se la concorrenza è formata da Ranocchia e Juan Jesus perché San Siro è un giudice impietoso per tutti) e, almeno in questo, Murillo è brillantemente riuscito, formando un tandem con Miranda che – a oggi – può solo crescere e che ha lasciato intravedere una compatibilità incoraggiante.
A nostro parere merita una sufficienza bella piena perché, nonostante la sterzata degli ultimi tempi, l’impatto avuto in Serie A e il rendimento stellare della prima parte di stagione non possono passare inosservati quando si tratta di giudicare un rookie del campionato italiano (che sarà pure decaduto ma rimane un torneo ostico in cui integrarsi nonché un banco di prova molto probante per i difensori). Promosso.