Le pagelle di JUVENTUS-INTER 2-0: malissimo D’Ambrosio, bene Telles, Handanović e…

LE PAGELLE DI JUVENTUS-INTER Ecco i voti e le pagelle di Juventus-Inter a cura della redazione di passioneinter.com Voto alla partita 7 - Gara pimpante fin da subito, con un primo approccio offensivo dell'Inter e il ribaltamento dopo la traversa di Hernanes e le susseguenti occasioni sbagliate dai bianconeri. Equilibrato il primo tempo, escluso il primo quarto d'ora, diversissima la seconda frazione. Dopo il gol episodico, infatti, la Juventus può fare una partita di ordinaria amministrazione e riuscire comunque a rendersi più pericolosa dello sterile 3-5-2 nerazzurro, trovando così l'azione del rigore (grossi dubbi sul fallo precedente di Morata). Finale a tinte nerazzurre, con diversi attaccanti e un forcing disperato, ma comunque troppo pochi i pericoli per Buffon, che può battere il suo record di imbattibilità tra i pali. Voto alla squadra 5 - Nonostante le disattenzioni iniziali, la squadra prende fiducia riuscendo a mantenere la rete inviolata e, con una partita di grande sacrificio, riesce anche a mettere la testa fuori dalla propria metà campo e a rendersi pericolosa. Tutto cambia sull’errore di D’Ambrosio a inizio seconda frazione. Le poche certezze svaniscono e la fatica a trovare spazi aumenta ulteriormente. Il problema di sterilità a centrocampo è ormai abitudine, così come gli errori banali che costituiscono un altro handicap nei confronti delle pretendenti a Scudetto e terzo posto. SCORRI LE SCHEDE PER I VOTI HANDANOVIC VOTO 6,5 - Legittima il voto già nei primi dieci minuti, quando compie una parata miracolosa sull’inaspettata sassata dell’ex Hernanes. Il suo salvataggio sulla traversa ricorda molto quello di Buffon su Brozović all’andata. Incolpevole sul gol di Bonucci, bravo a chiudere il tiro al volo, ancor meno sul rigore che sancisce sul 2-0. Tra i migliori, nonostante la sconfitta e le due reti subite. MURILLO VOTO 6 - Inizio molto svagato, con due tentate chiusure che diventano assist per Mandžukic, il quale (per sua fortuna) spreca tanto. Sembra riprendersi bene per il resto della prima frazione, dove si mostra ottimo nel gioco di fisico e anticipo che tanto gli piace. Le impressioni positive trovano conferma anche nella seconda metà di gara, disputata dal colombiano con maggior ordine e senza errori. La sua buona ripresa non consente purtroppo di salvare la gara, compromessa per altri motivi. MIRANDA VOTO 6 - Primo tempo praticamente perfetto: tranquillo e precisissimo negli uno contro uno, saggio e non impaurito nella gestione del pallone in difesa, a differenza dei compagni. Provvidenziale al 44esimo sullo schema su punizione tra Dybala e Pogba. Si conferma nel secondo, senza sbavature e con la stessa attitudine alla gestione dei problemi, ma compromette tutto quanto di buono fatto con il rigore: seppur fosse evidente il fallo di Morata qualche secondo prima, il suo errore sta nel non temporeggiare a dovere e nel credere di poter prendere la palla. Il rigore, col conseguente 2-0, spegne ogni velleità di una rimonta, che sembrava francamente difficile anche sull'1-0. JUAN JESUS VOTO 6 - Rispolverato nella difesa a tre, parte disattento e poco sicuro, sembrando anche intimorito nell'avere palla tra i piedi nei primi 25-30 metri della propria metà campo. Gode della minore spinta juventina a destra, ma gestisce bene la marcatura su Dybala, riuscendo in qualche anticipo e intervento positivo sul talentino bianconero. Partita da compitino. D'AMBROSIO VOTO 4.5 - Partita dignitosa nella prima frazione, con qualche scricchiolio parzialmente giustificabile dalla scomodità di Alex Sandro e Pogba come clienti. Rovina tutto a inizio ripresa, con il regalo a Bonucci. A onor del vero, in quelle situazioni occorre che portiere o difensori guidino il compagno, segnalandogli l’eventuale presenza di uomini alle spalle (in questo caso, non c’era nessuno dietro), ma è altrettanto vero che bastava mettere la palla in calcio d’angolo o, se proprio buttarla via non piacesse, indirizzarla verso le braccia di Handanović. Errore imperdonabile. MEDEL VOTO 5.5 - I suoi pregi e difetti sono noti e la prestazione di stasera non fa altro che ricordarli. Prezioso in interdizione e nel tentare di dare equilibrio alla squadra, ma non può fare miracoli con la palla tra i piedi, finendo con l’aggiungere sterilità ad una manovra già poco fluida. Rende semplicemente per quello che è, ossia un mediano con tanta grinta e poca qualità. FELIPE MELO VOTO 5 - Non è una mezzala, ma era difficile trovare altre soluzioni che non comportassero un Gnoukouri gettato nella mischia. E qui si torna al discorso del mercato, in cui è stato preso Éder e non un altro centrocampista, necessario sia per mancanza di qualità, sia per questioni prettamente numeriche. Il brasiliano non ha comunque scusanti per la brutta partita, e il suo filotto negativo fa pensare che le prime belle prestazioni fossero solo un risvolto dell'effetto entusiasmo del momento. KONDOGBIA VOTO 6.5 -Unico centrocampista in grado di cambiare passo o cercare l’incursione nei tre titolari, si colloca tra i migliori della prima frazione di gara. Conferma il trend positivo anche nella ripresa, ma la gara si fa in salita e manca - come sempre - la qualità al suo fianco, che lo farebbe rendere ancor meglio, consegnando all'Inter il vero Kondogbia. Ad ogni modo, una delle poche note liete, da cui ripartire. TELLES VOTO 7 - Inspiegabile come non sia ancora considerato un titolare fisso. Gestisce molto bene le due fasi, e la difesa a tre gli concede più occasioni di spingere come esterno di centrocampo. Il brasiliano ne approfitta e svolge il suo compito alla meglio, rendendosi pericoloso e facendo alzare il baricentro alla squadra. Viene sostituito ingiustamente, a parer di chi scrive: una fascia con lui e Perišić (s.v) avrebbe potuto dare maggior pericolosità e imprevedibilità, per una gara ormai difficile da recuperare, in cui valeva la pena osare. LJAJIC VOTO 6 (dal 56') - Entra con tanta voglia nel ruolo di trequartista, per ricevere palla a metà campo e inventare, nel tentativo di spaccare la difesa. La Juventus è però compatta e il suo ingresso risulta quasi inutile finché non c’è movimento intorno a lui. Risente infatti positivamente dell’ingresso di Perišić, ma ribaltare un 1-0 (e poi 2-0) in casa della Juventus è tutt’altro che facile. PALACIO VOTO 6,5 - Conferma i lampanti segnali di ripresa delle scorse gare con un’altra prestazione di sostanza e sacrificio. Trova anche l’illuminante assist per Icardi alla mezz’ora, ma l’argentino non mostra il solito instinto killer. Più di questo non gli si può chiedere: a mancare all’Inter è altro. ICARDI VOTO 5 - Manca un’occasione ghiotta al trentesimo. Seppur non facilissima, la conclusione al volo era sicuramente alla sua portata e, anzi, l’assist di Palacio pareva il tipo di palla giusta per farlo segnare. Il resto della gara è quasi il nulla, ma Mauro è così: se non si attacca, è come se la squadra fosse in dieci. EDER (s.v) MANCINI VOTO 4,5 - La scelta di disporsi a specchio è un rischio palese, confermato dai sussulti iniziali con le occasioni mancate dalla Juventus. Col passare dei minuti e la fiducia acquisita dalla squadra, sembra avere un senso la sua scelta, ma - come prevedibile - al gol della Juve crolla tutto ed emerge ulteriormente l’impossibilità di cercare la rete con tale schieramento. La progressiva e corretta trasformazione offensiva della squadra passa dal cambio Medel-Ljajić e, successivamente Telles-Perišić. Se la prima sostituzione può avere senso, essendo Melo più in grado di gestire il pallone in ripartenza (nonostante Medel stesse giocando meglio del collega), richiamare Telles e non Juan Jesus di vorrei osare ma non me la sento. La scommessa del 3-5-2 viene persa e fa suscitare dubbi sull'esito della gara con un approccio diverso.

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Matteo Rasile - Autore

LJAJIC

Matteo Rasile
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