HELLAS VERONA-INTER 3-3, le pagelle – Palacio è l’unica luce, Melo malissimo, Eder disperso

Le pagelle di VERONA-INTER Ecco i voti e le pagelle di Verona-Inter 3-3 a cura della redazione di passioneinter.com Voto alla partita 5,5 – Tutto sommato negli ultimi 20 minuti è stata una partita emozionante, di quelle che mettono a dura prova le coronarie. Ma è palese che la spettacolarità del match sia dovuta più alle mancanze e alle pecche delle due compagini che a dei meriti positivi. Per gli amanti della spettacolarità il voto sarebbe un 8 pieno, per gli amanti del calcio come scienza quasi esatta il voto sarebbe 3: dunque voto finale 5,5. Voto alla squadra 5 – Tutto sommato il Verona non ha mai dominato l'Inter e ha segnato su azioni da calcio da fermo. Ciò non deve succedere in una squadra che punta a qualificarsi in Champions League. Buona la reazione finale, che porta a un pareggio insperato, ma l'orgoglio non può bastare per sempre. Questa Inter non piace. ⇒ SCORRI LE SCHEDE IN ALTO PER LEGGERE LE PAGELLE HANDANOVIC Handanovic 6 - Spettatore non pagante, anche sui gol. Immaginiamo la frustrazione nel raccogliere i palloni in fondo alla rete senza aver mai potuto fare nulla. NAGATOMO Nagatomo 5 - Vi fareste mai operare da una persona puntualissima ad arrivare in sala operatoria ma che non abbia idea di cosa sia un corpo umano? Ecco, a noi non è mai interessata la puntualità di Nagatomo nel proporsi sulla fascia, perché in fondo se non metti una palla buona in mezzo non ha senso. MURILLO Murillo 5,5 - Si segnala per il gol in apertura e per gli interventi puliti e precisi sui due attaccanti veronesi. Ma sui tre gol da calcio da fermo, per quanto tutta la difesa possa essere responsabile data la scelta di Mancini di marcare a zona, la colpa è anche sua. JUAN JESUS Juan Jesus 4,5 - Sui primi due gol un buon 80% di colpa è del centrale brasiliano: Helander lo sovrasta nettamente in occasione dell'1-1, mentre Pisano gli passa davanti sul 2-1. Per il resto è sempre un po' in affanno su Pazzini. TELLES Telles 5,5 - Potrebbe valere lo stesso discorso fatto per Nagatomo, ma con una differenza sostanziale: oltre a essere presente in fascia, il terzino ex Galatasaray riesce a mettere qualche palla buona, anche da calcio da fermo. Tutto ciò non basta per la sufficienza, ma comunque lo avvicina al 6. BROZOVIC Brozovic 5 - Il croato non è più epic da almeno un mese e lo abbiamo ripetuto più volte. Probabilmente, però, avrebbe anche bisogno di rifiatare, dato che è il centrocampista più utilizzato finora. Sulla prestazione odierna possiamo solo dire che in fase di disimpegno ha sbagliato troppi passaggi, oltre a non seguire l'inserimento di Ionita sul terzo gol. FELIPE MELO Felipe Melo 4 - Questa redazione non ha mai avuto preconcetti nei confronti di nessuno, tanto meno su di lui, che è stato palesemente apprezzato e premiato nella prima parte di stagione. Ma a giudicare dalla prestazione di oggi e soprattutto dall'atteggiamento e dal nervosismo che, nonostante un'ammonizione e un passato che dovrebbero già pesare tanto, ci chiediamo se non sia il caso di iniziare ad averne. PERISIC Perisic (dal 46') 6 - Da lui ci si aspetta di più dopo i milioni spesi in estate per portarlo a Milano. Colpa sicuramente anche dei compagni, che nei 45 minuti in cui è in campo lo cercano poco. Trova comunque il modo di mettere il sigillo sul match con l'assist del 3-2 e il gol del 3-3. KONDOGBIA Kondogbia 5,5 - Si segnala soprattutto sia per la lentezza nel mettere in pratica le poche idee che ha sia per la lentezza dei suoi passaggi che fanno regolarmente perdere il tempo di gioco. Due buone iniziative solitarie con tiro annesso, ma non basta. PALACIO Palacio 7 - "Ricambio generazionale", "Spazio ai giovani", "Perché ha rinnovato?", "Può fare solo la riserva ormai, non ne ha più". Se anche solo la metà dei giocatori oggi in campo avessero messo la stessa convinzione dell'argentino o fossero stati propositivi come lui probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. EDER Eder 5 - Quest'oggi l'ex Samp è stato inesistente. Mai nel vivo della manovra, mai uno scambio col compagno di reparto Icardi, mai un'iniziativa personale degna di nota, un solo tiro sul 3-3, ben rispinto da Gollini. ICARDI Icardi 6 - E' una minaccia costante: se su due conclusioni fa un gol non può non meritare la sufficienza. Si dà da fare anche in fase di ripiegamento nel primo tempo e tiene sempre due uomini avversari bassi in marcatura preventiva. MANCINI Mancini 5 - Arrivati a questo punto ci domandiamo quale sia la vera Inter: quella delle prime 15 giornate o quella dell'ultimo mese e mezzo? Spetterà a lui dare le risposte giuste, dato che ad un calo fisico è anche associato un calo nella determinazione. Dovrà spiegare anche perché, contro una squadra fisica che ha nei calci piazzati le sue maggiori speranze come il Verona, non abbia optato per le marcature a uomo da calcio da fermo.

HELLAS VERONA-INTER 3-3, le pagelle – Palacio è l’unica luce, Melo malissimo, Eder disperso

Gianluigi Valente - Autore

MANCINI

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