Pagliuca: “Handanovic ha un solo difetto. Inter-Samp? La mia più grande emozione è in maglia blucerchiata”
L'ex portiere italiano ha difeso i pali di entrambe le compagini che si affronteranno domenica al Meazza
Inter-Sampdoria è sempre stata, da quando Icardi è approdato in nerazzurro, la partita dell’attaccante argentino. La sua voglia di segnare al suo passato ha determinato in numerose occasioni. Domenica sarà, però, diverso o almeno lo sono i presupposti. Proprio contro il blucerchiati, il caso legato all’ex capitano nerazzurro avrà una grande svolta. Se non sarà in campo inizieranno a farsi certi discorsi riguardo la permanenza a Milano e in caso contrario, il calciatore potrà iniziare a ricostruire la sua reputazione sul terreno di gioco.
La partita ha visto protagonista da entrambe le parti Gianluca Pagliuca. L’ex portiere italiano, in esclusiva al canale YouTube della Serie A, ha raccontato la sua più grande emozione, nel 5 maggio 1991 quando vestiva la maglia della Samp: “Rigore? Matthaus tirò una cannonata come faceva sempre e io lo parai. Lui mi ruppe anche la catenina, la palla rimase lì e sulla respinta la toccai di piede. Era destino che quell’anno dovevamo vincere noi. Quella partita rimarrà la partita in cui ho provato più emozioni. “
Non poteva, ovviamente, mancare un parere su i due portieri attuali della gara: “Nel bene e nel male il portiere è sempre lì. Audero sta facendo un ottimo campionato e dimostra più anni di quelli che ha, per personalità e carisma. Handanovic è una sicurezza, l’unico difetto è che non ha ancora vinto niente. Penso che nel reparto difensivo sia il giocatore che dà più garanzia. Ogni anno fa sempre parate decisive.”
Ultimo passaggio dell’intervista dedicato ai due bomber che proveranno a prendersi la scena: “Icardi non è che ha fatto gol solo alla Samp, ne ha fatti a tutte le squadre. Ha la voglia di fare gol e i blucerchiati dovranno fare attenzione. Quagliarella non pensavo avesse questa reattività e questa forza, sta dimostrando di essere un grande giocatore e di meritarsi la nazionale. Leviamoci il cappello, è fortissimo.”
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