Pagliuca sulle difficoltà dell’Inter: “Tutto nasce dalla sconfitta con la Lazio”
Momento delicato in casa Inter che, dopo il buon inizio di stagione, stenta a trovare la solidità difensiva che l’aveva contraddistinta ed il cinismo in zona gol. L’ex portiere nerazzurro Gianluca Pagliuca è intervenuto telefonicamente a ‘4-4-2’, approfondimento sportivo di Sport Mediaset, proprio per commentare la situazione in casa Inter: “Tutto nasce tutto dalla sconfitta […]Momento delicato in casa Inter che, dopo il buon inizio di stagione, stenta a trovare la solidità difensiva che l’aveva contraddistinta ed il cinismo in zona gol. L’ex portiere nerazzurro Gianluca Pagliuca è intervenuto telefonicamente a ‘4-4-2’, approfondimento sportivo di Sport Mediaset, proprio per commentare la situazione in casa Inter:
“Tutto nasce tutto dalla sconfitta con la Lazio, poi il mese di gennaio è stato tutto da cancellare. Se avessero vinto contro i biancocelesti sarebbero stati a +4 dal secondo posto. Troppa fortuna all’inizio? Ricordo Inter-Sassuolo in cui i nerazzurri meritavano la vittoria, non avevo mai visto giocare così bene l’Inter. Gli attaccanti faticano a segnare e poi ci sono momenti in cui Handanovic para solo il parabile; l’Inter ha bisogno di un attaccante forte e di uno che possa dare i palloni giusti. Eder? Un centrocampista coi piedi buoni effettivamente serviva a questa squadra, perché i muscolari ci sono e gli attaccanti sono tanti. Manca però un bell’attore lì davanti. Questa squadra ha un problema mentale? Il problema sono i risultati, il ritiro è forse l’ultima soluzione per rimediare. Si cerca di lavorare e stare uniti per 3-4 giorni, magari evitando tifosi che dicono qualcosa. Io la vedo nel modo giusto questa decisione, al fine di rimanere utili e concentrati sul match di sabato. Dopo un mese in cui le provi tutte e si fa fatica, si prova anche questa soluzione. Penso che Mancini ne avrebbe fatto a meno, però visti gli altri tentativi ora si prova con questa carta. Poi magari per scaramanzia se si vince si conferma. Mancini? Ho giocato con lui otto anni, so che ha un carattere focoso e non le manda a dire quando è nervoso. Per me doveva evitare di spifferare quanto successo con Maurizio Sarri in televisione, avrebbe dovuto risolverla nello spogliatoio. Ma credo che potesse tornare indietro non lo farebbe più. Devo dire però che quello che vedevo al Manchester City non mi sembrava lui per quanto si dimostrava focoso. Deve essere se stesso, lui è uno che spronava tantissimo i compagni quando giocava. Espulsioni? Anche con José Mourinho la squadra era abbastanza nervosa. I giocatori sono molto attaccati alla società; poi l’espulsione di Geoffrey Kondogbia a Firenze non è sensata, posso invece condividere l’espulsione per un fallo. Ma non c’entra niente, perché Mourinho era sempre nervoso nel 2009-2010 ma poi ha portato a casa il Triplete. Sampdoria? Per ora stanno peggio loro dell’Inter. Pensavo che con Montella ci potesse essere un futuro buono. Lui rimane un grandissimo allenatore ma non ha elementi adatti al suo gioco che non è speculativo ma dedito alla costruzione partendo dal portiere, la Samp ha più incontristi e hanno problemi a impostare”.