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Pagliuca tra Juve, basket ed aneddoti con Simoni: “Successero cose strane. E quel derby di Eurolega…”

Ancora tantissimi i ricordi condivisi da Gianluca Pagliuca in memoria di Gigi Simoni, scomparso ieri. La seconda parte dell’intervista all’ex portiere nerazzurro (QUI la prima parte) prosegue con gli aneddoti legati all’episodio contro la Juventus e al ricordo particolare di Bologna e del derby di basket tra Virtus e Fortitudo.

RUOLO DEL PORTIERE“Mi diceva “Tu pensa a parare”. Giocavamo col libero, c’era lo Zio Bergomi o Totò Fresi, avevamo una signora difesa quell’anno”.

LA FRASE SU RONALDO“La frase “Date la palla a Ronaldo e poi correte ad abbracciarlo” è vera? Credo di no, io non l’ho mai sentita. A noi disse che Ronaldo era speciale, questo sì. Per lui aveva un occhio di riguardo. Ma lo cazziava, anche.  Gli diceva: Ronie, tu a vent’anni puoi permetterti di fare una certa vita e allenarti così, ma a trenta te ne accorgerai”.

LA GARA CON LA JUVENTUS“Ero il capitano, ero fuori di testa. Anche lui, però. Mi vien male solo a pensarci, lo meritava quello scudetto. Anche nei turni precedenti erano successe cose strane a favore della Juventus, vabbè, lasciamo perdere. Mi ricordo che Simoni era inviperito, povero. Visse quella giornata come un’ingiustizia”.

RICORDI INTENSI “Ricordo un momento doloroso, di un dolore indicibile. Capitò quando andai al funerale di suo figlio Adriano, che aveva avuto un incidente. Io giocavo nel Bologna, lui allenava il Piacenza. Mi venne incontro, mi abbracciò e cominciammo a piangere. Non avevo il coraggio di guardarlo, quanto dolore…”.

ANEDDOTO SU BOLOGNA“Ti racconto questa. Un giorno dopo l’allenamento entro nel suo spogliatoio e gli chiedo: Mister, stasera posso andare a Bologna a vedere Virtus-Fortitudo? Sa, è il derby di Eurolega… E lui: Luca, è meglio se non ci vai, domenica abbiamo una partita importante… Ma me lo diceva con grande serenità. Io insistevo: Mister… è il derby… è l’Eurolega. E lui replicava: Luca… domenica abbiamo una partita importante, domani mattina ci alleniamo, ti stanchi. Alla fine gli dico: ok, Mister, non ci vado. Prendo la macchina, esco dalla Pinetina, faccio per andare a casa a Milano ma arrivato al bivio in tangenziale vedo il cartello Bologna…”.

LA SCELTA E LA MULTA“A quel bivio la macchina ha girato da sola verso Bologna. Io manco me ne sono accorto. Comunque: la sera sono al Palazzo a vedere la partita e la tivù mi inquadra tra il pubblico. La mattina dopo alla Pinetina Simoni mi chiama mi fa: adesso bellino tu paghi la multa. Ma me lo diceva senza alzare la voce, con calma, tranquillo. E aggiunse: Luca, non si manca di rispetto alla squadra. Te lo dico: 2 milioni di lire di multa. Aveva ragione lui, chiaro, mi ricordo ancora oggi che ci guardammo sorridendo e lo sapevamo tutti e due che aveva ragione lui”.

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Giuseppe Coppola

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