Palmeri: “L’Inter ha vinto con il cuore, ma non basta. Ecco cosa manca ai nerazzurri”
La grande rimonta dei nerazzurri può essere uno snodo cruciale per la stagioneLa grande vittoria dell’Inter ai danni del Tottenham ha soddisfatto i tifosi nerazzurri, che aspettavano da sei lunghi anni di poter festeggiare una grande prestazione europea dei loro idoli. Nonostante l’esito finale sia stato positivo gli uomini di Luciano Spalletti hanno continuato a mostrare alcune problematiche, già evidenti nelle prime giornate di campionato, e da risolvere al più presto per cambiare passo sin da subito. Ne è convinto anche Tancredi Palmeri, noto giornalista di BeinSports, che nel suo editoriale per TuttoMercatoWeb ha analizzato la sfida di Champions League tra nerazzurri e londinesi: “Forse il Tottenham aveva creduto di vincerla. E forse poteva anche avere ragione. Eppure, a prescindere dalla folle rimonta, l’Inter aveva giocato una buona partita, tenendo testa a una squadra che l’anno scorso era venuta a comandare in casa della Juventus, ed era uscita per 5 minuti di distrazione. Un’Inter inaspettata per concentrazione e intensità. Un’Inter che non sembrava essere stata assente per 7 anni dalla Champions, che si era subito immersa nel clima avvolgente e nel ritmo ossessivo delle partite europee, e che soprattutto non sembrava provenire dal mezzo psicodramma di questo inizio di campionato.Eppure nonostante tutto, niente era bastato fino al minuto 86 di partita: non solo gli Spurs vincevano grazie a un gol sbilenco, ma pur giocando peggio erano anche quelli con le migliori occasioni.
Eppure l’Inter pressava bene, correva molto, non aspettava, provava a giocare il pallone. Eppure perché non riusciva a creare occasioni, perché conduceva la partita ma non il risultato?
E’ che c’è un buco davanti a Brozovic. Trenta metri di campo vuoti, riempiti da nessuno se non dagli avversari, con gli esterni troppo alti e troppo avanti che riversano inutilmente cross a iosa. Per alcuni tratti a San Siro si è rivisto un incubo tattico, quel 4-2-4 di Ventura con la Svezia, con i soliti cross per nessuno di Candreva, con una linea a 4 dove Nainggolan si sbraccia per ricevere il pallone.Ha utilizzato il cuore l’Inter e ha vinto. Adesso bisogna usare la testa. Perché non è possibile che Spalletti non veda come 70 metri di buon gioco sono poi vanificati dagli ultimi 30 con quattro giocatori lontani e distanti che se la passano con un ordine da oratorio.
Martedì notte il cuore è bastato. Da mercoledì servirà la testa”.
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