GdS – Avanti con Spalletti o si cambia? Zhang ci pensa e inizia a fare i conti
Zhang ha fissato le condizioni per l'eventuale nuovo tecnico dell'InterPrimo assunto: il prossimo allenatore dell’Inter – dovesse esserci un avvicendamento in panchina – dovrà portare con sé tradizione vincente e un palmares di un certo livello. Secondo assunto: il prossimo allenatore dell’Inter – sempre se dovesse esserci il cambio al timone – dovrà essere italiano. Infine, terzo assunto, forse il più importante: non è assolutamente detto che l’Inter voglia sostituire l’attuale titolare della panchina nerazzurra, e questo per una serie di motivi che vanno spiegati.
A fare il punto sul toto-allenatore dell’Inter per la prossima stagione è l’edizione di oggi de La Gazzetta dello Sport, che – oltre a fissare, appunto, i requisiti di prestigio entro cui Suning si muoverà per l’eventuale nuovo allenatore da assumere – sottolinea come sostituire Luciano Spalletti sia una possibilità che certamente Zhang vaglia, ma che non è l’unica che il presidente nerazzurro ha in mente. Alla base ci sono motivi sportivi ed economici: anzitutto, raggiungere il terzo posto – e farlo tutto sommato comodamente – sarebbe un consolidamento dei risultati dell’anno scorso, quando l’Inter si qualificò in Champions, sì, ma all’ultimo respiro: si tratterebbe – al netto di polemiche non solo extra-campo e di difficoltà varie ed eventuali – di un sostanziale raggiungimento degli obiettivi che darebbe maggior solidità alla posizione di Spalletti nel club.
L’altro aspetto, come detto, è quello economico: se Spalletti non fosse confermato, gli andrebbe pagato lo stipendio a 5 milioni per altri due anni, senza considerare che il costo totale dell’esonero lieviterebbe a 20 milioni considerando l’intero staff di Spalletti. E senza nemmeno considerare, poi, che un Antonio Conte – che verosimilmente verrebbe ad essere il candidato ideale per la panchina, stando ai requisiti di cui sopra – costerà non meno di 11,6 milioni di euro l’anno, più lo staff (che si presume essere ben nutrito). Il bivio per la panchina, comunque, è questo: o si va avanti con Spalletti, o si va su un altro italiano. Vincente. Motivo per cui sembrano tagliati fuori – per ragioni diverse – sia José Mourinho che Maurizio Sarri. Resta Conte, appunto, e poi? Forse Allegri, ma le dichiarazioni post-Ajax hanno lasciato intendere che andrà avanti in bianconero. Se dovessero rivelarsi un bluff, il puzzle sarà tutto da rifare.