Christian Panucci, in qualità di doppio ex, si è concesso ai microfoni de La Repubblica per presentare la sfida in programma questa sera a San Siro tra Inter e Real Madrid.
Ecco le sue parole: “I nerazzurri per vincere devono giocare una partita intensa, vera, come le sanno fare, come la fece 22 anni fa. E deve puntare sulle giocate dei suoi uomini migliori: Vidal, Barella, soprattutto Lukaku e Lautaro. Il Real può sempre vincere, ma ha assenze importanti in tutti i reparti. Penso a Valverde a centrocampo, a Benzema in attacco e soprattutto a Sergio Ramos in difesa. Il capitano mancherà tantissimo, è l’anima della squadra. Senza di lui il gruppo perde carisma e personalità, si svuota. Peraltro Ramos con Varane forma una coppia molto rodata. Nacho è forte, ma non è la stessa cosa. L’Inter ha una chance e la deve sfruttare. All’andata è stata bene in campo, per buona parte della partita, ma non basta. Per battere il Real servono prestazioni eccezionali, era così anche ai miei tempi”.
L’addio al Real e l’approdo in nerazzurro: “Mi sono pentito di avere lasciato il Madrid, questo è sicuro, ma non di avere scelto l’Inter. Avevo vinto tutto con Milan e Real, era una bella sfida. Mi chiamò Lippi, poi il rapporto fra noi si guastò. Nel 2006 ero al mio massimo, ma non mi convocò per il Mondiale. Acqua passata, non ho rimpianti nella mia carriera”.
La lotta scudetto: “Il campionato lo può solo perdere la Juve. Poi vedo Inter, Milan, Roma. Sette squadre per quattro posti, può succedere di tutto. Capello critica il gioco di Conte all’Inter? Mi faccio i fatti miei”.
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