Paparesta: “Cori razzisti Inter-Napoli? Non rispettati i protocolli internazionali, ma la colpa non è solo dell’arbitro”
L'ex arbitro è stato anche presidente del Bari, squadra attualmente impegnata in Serie DTra polemiche, critiche e delusione generale per l’ennesimo momento negativo a contorno di una partita di calcio, Inter-Napoli ha avuto in primo piano temi legati a razzismo e violenza negli stadi, a discapito di quanto successo in campo. Quando la Serie A sta vivendo un periodo di sosta post feste natalizie, i principali addetti ai lavori e opinionisti vari provano a dare una personale chiave di lettura ai fatti più importanti accaduti nell’ultimo periodo.
Nella giornata odierna, a RMC Sport è intervenuto l’ex arbitro Gianluca Paparesta. Ultima parentesi nel mondo del calcio è stata a Bari da presidente, ma nell’intervista in radio, l’ex fischietto ha parlato degli ululati razzisti nei confronti di Koulibaly: “Ci sono delle regole, dei protocolli internazionali che devono essere seguiti ma stavolta non sono stati seguiti. Deve intervenire l’arbitro ma anche il responsabile dell’ordine pubblico. Dopo l’avviso, al nuovo coro si deve interrompere la gara, ma deve essere un’azione simultanea dei due soggetti. Se i cori dovessero continuare, dopo l’interruzione, si può sospendere definitivamente la partita. La Procura federale ha fatto i suoi esami e ha deciso le sanzioni in merito. La società non può fare nulla se ci sono degli stupidi che fanno certi cori, arrecando anche un danno alla società stessa. Mi auguro che questa procedura possa essere applicata in maniera rigida ora, ma spero che non si dimentichi alla prossima occasione. Anche la Uefa si è espressa in merito, ribadendo che le regole sono chiare. L’arbitro deve consultarsi con il responsabile dell’ordine pubblico, poi parte il richiamo e se continuano i cori si procede prima ad una piccola sospensione e poi si decide se continuare o meno”.
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