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Il paradosso di Inzaghi: artefice del capolavoro, ma il rinnovo non è scontato

Come una fenice. Simone Inzaghi è riuscito a risorgere dalle proprie ceneri: in poco più di un mese è passato dall’essere quasi esonerato alla gloria e all’acclamazione dei tifosi. Già, perché dopo la sconfitta con il Monza (l’undicesima in campionato) del 15 aprile il futuro del tecnico sembrava segnato: l’addio a fine stagione pareva inevitabile. Giusto una trentina di giorni (e otto vittorie consecutive) dopo, è cambiato tutto: la posizione dell’allenatore nerazzurro è più salda che mai, anche se – e qui arriva il paradosso – il rinnovo di contratto non è per niente scontato.

Alla fine dell’anno scorso, concluso con due trofei (Coppa Italia e Supercoppa) ma anche con “lo scudetto buttato”, Inzaghi è stato premiato con un prolungamento. A Marotta, ormai è risaputo, non piace cominciare la stagione con il proprio tecnico a dodici mesi dalla scadenza e allora ha deciso di estendere il matrimonio tra l’Inter e il piacentino. Mentre adesso, nonostante a livello contrattuale si ripresenti la stessa situazione (il suo contratto scade tra un anno) e i successi di Simone, un’estensione formale non è per nulla sicura. Da un lato ci sono le parole rassicuranti di Zhang: “Non vedo perché dovremmo cambiare allenatore. Inizieremo la terza stagione con Inzaghi” e quelle dell’ex Lazio: “Ho un contratto anche per l’anno prossimo e la mia volontà è quella di restare”. Ma dall’altro, come ricorda Il Corriere dello Sport, le incomprensioni emerse nei mesi scorsi non possono essere archiviate così semplicemente: la dirigenza si aspettava di più in campionato, il tecnico avrebbe gradito più sostegno e appoggio. Il piacentino ha dovuto affrontare un mare in tempesta quasi da solo, senza ricevere chissà quali rassicurazioni dalla società. Al momento, la conferma per l’anno prossimo è quasi certa, anche perché sarebbe da folli fare altrimenti, mentre per il rinnovo del contratto la situazione è ancora tutta da decifrare.

Questi discorsi, però, andranno affrontati in modo più approfondito tra circa una ventina di giorni: prima ci sono una finale di Coppa Italia e, soprattutto, una di Champions da giocare. A Inzaghi toccherà ribaltare i pronostici e stupire nuovamente tutti. Ancora una volta.

Nicolò Brunner

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