2 Marzo 2017

Pasquino: “L’Inter per battere la Juve deve diventare come… la Juve”

Questa l'opinione del noto giornalista sul futuro di Conte all'Inter

Che Antonio Conte sia un allenatore di assoluto livello è un dato di fatto. Che possa essere quello giusto per riportare l’Inter in alto… anche. A sostenere questa tesi è l’autorevole giornalista di Tuttosport, Stefano Pasquino che, dalle colonne del quotidiano torinese, argomenta così il suo pensiero: “Per Steven Zhang, Antonio Conte è il miglior allenatore del mondo. Ed è pure l’architetto dei trionfi bianconeri. È stato lui a trasformare una squadra reduce da due settimi posti in un’armata macina scudetti). I meriti di Massimiliano Allegri non si discutono, però lui non ha costruito la Juve, l’ha plasmata, forse l’ha pure migliorata, però, quando è arrivato, ha trovato molto del lavoro fatto. Negli anni, gli avversari hanno finalmente capito che per battere la Juve, bisogna costruire un’altra Juve. Non a caso, con Luciano Spalletti la Roma ha acquisito una solidità che mai aveva avuto, mentre Roberto Mancini, nella pur breve parabola in nerazzurro, aveva puntato su giocatori molto atletici per aumentare l’impatto dell’Inter sugli avversari. Grazie agli investimenti fatti da Suning molto è stato fatto. Ora però bisogna fare dell’Inter una squadra in grado di portare l’asticella fino ai novanta punti richiesti per vincere lo scudetto. E Conte, come insegna pure la sua parabola al Chelsea, rappresenta quanto meglio può offrire il mercato per un club che ha come missione quella di spodestare il dominio bianconero in Italia. Questa Inter, tra l’altro, rappresenta il modello ideale della squadra in grado di esaltarsi avendo alla guida l’ex ct della Nazionale: Conte chiede un’abnegazione, cultura del lavoro e spirito di sacrificio fuori dal comune. Ed è più facile trovarli in grandi club reduci da un periodo di decadenza dove le motivazioni extra per riprendersi il centro della scena possono esaltare le qualità individuali. E l’Inter, di qualità ne ha tanta: occorre solo trovare chi l’accenda e la tenga viva in una maratona lunga trentotto giornate”.

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