Pellegrini: “Inter da scudetto, sogno Ronaldo. Su Thohir…”
Ernesto Pellegrini a ruota libera sull'Inter in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.Ernesto Pellegrini, ex presidente nerazzurro che a breve compirà 75 anni, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il discorso, sempre incentrato sull’Inter, ha toccato vari punti: dai primi approcci con il calcio – “Ho cominciato a seguirlo a 14 anni, quando Redegalli, figlio del nostro maniscalco, esordì nell’Inter. Da allora, l’Inter è la mia squadra e non smetto di seguirla a San Siro”- al suo primo idolo: “Skoglund, uno svedese dal dribbling fulminante che incontravo in piazza Mercanti. Sapevo che ogni lunedì andava lì a farsi lucidare le scarpe e così gli chiedevo l’autografo”.
Pellegrini spiega poi come nacque l’idea di rilevare l’Inter: “Volevo farmi conoscere al grande pubblico e nel 1980 scrissi un’accorata lettera al presidente Fraizzoli, sottolineando che ero proprietario dell’albergo di Villar Perosa dove andavano in ritiro i giocatori della Juventus, ma il mio cuore era nerazzurro. Fraizzoli mi convocò, mi prese in simpatia e mi fece entrare nel consiglio. Poi diventai vicepresidente e nel 1984 presidente, coronando quel sogno da bambino. Il mio più grande orgoglio da presidente è stato avere gestito la società senza aver mai fatto perdere una lira ai consiglieri e ai piccoli azionisti, perché le perdite sono sempre state assorbite dalla mia azienda. Oltre allo scudetto dei record, alle due Coppe Uefa e alla Supercoppa. Con un pizzico di vanità, infine, ricordo l’applauso dei giornalisti quando annunciai, in una improvvisata conferenza stampa, che avevo preso Bergkamp e Jonk dopo un blitz segreto ad Amsterdam”.
Sui rapporti con Moratti e Thohir: “Con Moratti ho buoni rapporti di amicizia e collaborazione professionale. Ricordo con piacere il giorno in cui ho dedicato al papà Angelo il centro sportivo della Pinetina, allora di mia proprietà. Con Thohir i rapporti sono molto buoni, è’ venuto a casa mia anche di recente e fin dal primo incontro ho provato stima e simpatia. E’ in gamba, tifo incondizionatamente per lui. Non mi dispiace che l’Inter non sia finita in mani italiane, anche se prima di Thohir propendevo per questa soluzione.
Questa Inter può vincere il titolo? “Il secondo tempo di Napoli ha dimostrato la forza della squadra e il carattere trasmesso da Mancini. Ora penso che possa lottare per lo scudetto. A questa squadra regalerei un leader come lo fu Matthaus, ma il mio sogno è Ronaldo. Se avesse qualche dubbio sulla sua permanenza a Madrid, andrei a parlargli. I Ronaldo sono nel destino dell’Inter”.