Pellegrini si racconta: “Io uno dei più sfortunati presidenti dell’Inter”
L'ex presidente nerazzurro ricorda la gestione nerazzurra tra aneddoti, gioie e qualche piccolo rammaricoPresidente dello scudetto dei record nel 1989, con ben 58 punti sui 68 disponibili (quando la vittoria valeva due punti), Ernesto Pellegrini ha presentato questa mattina la sua autobiografia “Una vita, un’impresa”. Un volume diviso n quattro capitoli e numerosi sottocapitoli con i momenti salienti della vita umana, professionale e sportiva dell’ex presidente nerazzurro.
Intervistato da Famiglia Cristiana, Pellegrini ha ribadito il suo amore incondizionato per i colori nerazzurri: “Di soldi ne ho spesi tanti anche con l’Inter ma è stato è un ottimo investimento. Mi ha fatto conoscere al grande pubblico e ancora oggi dopo vent’anni è una nomea che è bello portarsi dietro. Questa mattina incontrando i calciatori mi è venuta in mente la canzone di Fausto Leali, “Mi manchi”. Giocatori che hanno dato tanto alla bene amata Inter.Mi piace citare un giornalista, Mario sconcerti, che disse di me al termine della presidenza: lei è stato uno dei migliori e più sfortunati presidenti dell’Inter per la sua passione e i suoi investimenti.”
C’è spazio anche a qualche piccolo rimpianto: “Ancora ricordo quella partita a Madrid con Beppe Bergomi colpito da una biglia, in una coppa praticamente già vinta. Poi c’è anche uno scudetto che mi dà un po’ di rammarico non aver portato a casa».
Una dedica a chi gli è sempre stato vicino e un particolare retroscena: “ Il libro è dedicato a mia moglie Ivana, consigliere della Pellegrini, Alessandro sempre Consigliere e a mia figlia Valentina che è vicepresidente ed è diventata mamma di un bel bimbo che è nato il 9 marzo giorno della costituzione dell’Inter. Che sia un segno del destino?”.