Pellegrini: “Nell’89 avevamo una squadra fortissima, potevamo vincere di più”
L'ex presidente nerazzurro ricorda anche Enrico Cucchi, scomparso prematuramente a 31 anniErnesto Pellegrini, ex presidente dell’Inter, ha ricordato con una lunga intervista a Panorama, il suo periodo alla guida del club nerazzurro. Tanti investimenti ma anche tanti rammarichi in materia di titoli vinti: “In effetti avremmo potuto vincere di più, in particolare il primo anno di presidenza, quando arrivammo terzi dietro al Verona e al Torino. Rispetto, ma non condivido il pensiero del nostro allenatore dell’epoca, Ilario Castagner, che ci mancava qualcosa a centrocampo. Avevamo un organico completo per vincere e anche la semifinale europea con il Real Madrid fu condizionata dall’incidente della biglia che colpì Giuseppe Bergomi e impaurì i nostri giocatori”.
Qualche rimpianto anche sul mercato, come la vicenda legata a Mathias Sammer: “Lo sapevo che era un campione e la vittoria del Pallone d’Oro mi ha poi dato ragione. Purtroppo però diedi retta ad alcuni consiglieri, che mi suggerirono di rimandarlo in Germania”.
Un pensiero speciale l’ex presidente nerazzurro, lo dedica a Enrico Cucchi, centrocampista di talento e grande determinazione, scomparso prematuramente a 31 anni: “Ricordo una prestazione straordinaria contro il Real Madrid, a Enrico volevo bene. Era una persona sensibile, attento ai bisognosi, con Bergomi e Riccardo Ferri sosteneva i Bindun, i girovaghi della solidarietà. Sono stato recentemente a Tortona a un’iniziativa per ricordarlo. Enrico lo merita”.
Il ricordo più bello? Ovviamente la vittoria del campionato 1988-89, con l’Inter dei record: “Fu un momento incredibile. Avevamo una squadra fortissima, a Lothar Matthäus e Andreas Brehme l’anno dopo si unì anche Jürgen Klinsmann. Tre giocatori che poi trascinarono la Germania alla vittoria della Coppa del Mondo ad Italia ’90”.
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