PELLICOLE NERAZZURRE – Mancio’s eleven: al via l’Operazione San Paolo
Espugnare uno stadio caloroso ed influente sui risultati della propria squadra come il San Paolo di Napoli è un’impresa per veri e propri professionisti. Impresa non ancora riuscita all’Inter neppure nei fortini delle altre “big” del nostro campionato, almeno per adesso e durante il corso di questa stagione. Nel nostro ormai consueto viaggio cinematografico nerazzurro facciamo tappa a Las Vegas, dove a caccia del vero e proprio “colpo” della vita vanno Ocean e la sua banda, protagonisti della quotatissima pellicola Ocean’s Eleven. Il film del 2001 che analizzeremo oggi è soltanto la prima parte di una trilogia comprendente per l’appunto anche Ocean’s Twelve ed Ocean’s Thirteen, rispettivamente del 2004 e del 2007 , must have degli appassionati del genere. Il film racconta la storia dell’ex detenuto Ocean (George Clooney) che assieme all’amico Rusty (Brad Pitt) mette in piedi una vera e propria banda dedita a furti nei più prestigiosi e ricchi casinò di Las Vegas. All’interno del gruppo ogni componente avrà un ruolo chiave per il buon esito dell’operazione: dall’acrobata da mandare nel caveau, all’addetto allo studio del circuito di sorveglianza del casinò, passando per gli appostamenti degli specialisti per selezionare la zona perfetta in cui piazzare le cariche esplosive.
Catapultandoci nel consueto specchio nerazzurro su base cinematografica riusciamo quindi ad individuare l’alter ego del protagonista, Roberto Mancini, il condottiero emotivo e non di questa squadra, che proprio come Ocean ricoprirà il ruolo di leader all’interno di quella che nel nostro caso sarà da ora in poi l’ “Operazione San Paolo”. Affidiamo le redini al Mancio non solo per una questione tecnica, ma soprattutto perché, proprio come Ocean, è emotivamente il più determinato, e perché no, inizialmente l’unico a crederci. Oggi il tecnico, analizzava così il match, con la solita lucidità e senza il timore di partire già sconfitto:
” E’ una partita difficile, il Napoli sta bene, è una grande squadra, ma continuare a giocare buone partite e battere una squadra sopra di noi sarebbe molto importante”. ( QUI il resto della conferenza di oggi )
D’altronde solo poche settimane fa, nel match di Coppa Italia, i nerazzurri davano del filo da torcere ai partenopei, che tra le mura amiche ebbero la meglio sugli avversari a pochi secondi dalla fine ed a causa di uno svarione difensivo clamoroso. Il tecnico non la prese bene, palesando l’evidente dispiacere successivo ad un incontro che non poteva assolutamente essere perso per la maniera egregia con cui era stato affrontato:
” Un gol come quello di Higuain non si può mai prendere. Eravamo in 5 contro un uomo solo! Dispiace perchè una partita del genere non si può perdere”.
Frasi di chi ha voglia di crederci, fino all’ultimo anche quando l’avversario è di caratura superiore, in quanto partire sconfitti non può assolutamente far parte del diktat nerazzurro. Ma chi sarà il fedele compagno di Mancini all’interno dell’ormai a voi nota Operazione San Paolo? Bene, il Rusty di Mancio/ Ocean sarà Fredy Guarin, primo e vero grande fedelissimo del tecnico jesino in questa prima parte della seconda avventura nerazzurra. Sempre titolare in campionato dall’arrivo del nuovo tecnico, il colombiano è stato protagonista di una vera e propria trasformazione da brutto anatroccolo a cigno, ed anche qui, non è solo una questione tecnica. Guarin è un giocatore nuovo, cresciuto talmente tanto sotto l’aspetto psicologico da essere l’unico a provarci anche quando il cronometro del direttore di gioco è ormai pronto a battere gli ultimi secondi. Il Guaro segna, corre, sbatte e si rialza, portando (quando è stato il caso ) quella fascia da capitano con incredibile dignità.
Il resto della banda del Mancio ha bisogno di questi personaggi, gli ultimi ad uscire dal campo mettendoci la faccia, comunque vadano le cose, ma non può assolutamente bastare, servono altri leader, o comunque soggetti particolarmente influenti nei meccanismi dell’Operazione San Paolo. Ecco quindi Mauro Icardi, il centravanti dal piede esplosivo che pur non partecipando al resto delle operazioni risulterà fondamentale se si vorrà far esplodere il caveau napoletano. Al bomber di Rosario Mancio/Ocean chiede soltanto quel che sa fare meglio, e che ha già fatto ben 14 volte nel corso del campionato: detonare le porte avversarie, il primo grande passo per portare a casa il bottino. Non un momento facilissimo per il giocatore, alle prese con qualche problema fisico e con le continue voci di mercato, danzanti tra il rinnovo sempre più vicino e le forti sirene di mercato, non necessariamente opposte al rinnovo ma comunque pressanti in un momento delicato della stagione come quello attuale, con i nerazzurri che nel giro di sette giorni affronteranno il Napoli, il Wolfsburg ed il Cesena.
Altro uomo chiave all’interno della banda potrebbe senza dubbio essere l’addetto alla sicurezza Samir Handanovic, che proprio come Livingston Dell avrà il compito di gestire al meglio l’organizzatissima troupe avversaria, che vanta uno dei migliori arsenali offensivi dell’intera Serie A. Momento particolare anche per Samir, reduce da un piccolo infortunio e da una prestazione poco luminosa contro la Fiorentina, dove una sua uscita non propriamente perfetta regala all’uomo del momento Salah ( a riguardo leggete la nostra analisi ed il paragone con Shaqiri ) la possibilità di archiviare il match sul punteggio di 0-1. Il gigante sloveno dovrà rialzarsi, riprendendo con la personalità che lo ha consacrato ai vertici del calcio europeo per quello che è il suo ruolo d’elite all’interno della rosa nerazzurra.
Con questo parallelo cinematografico non vogliamo assolutamente illudere nessuno: sarà una gara più che difficile, contro una squadra poco costante ma senza dubbio ben attrezzata e con un terminale offensivo in grado di fare la differenza anche toccando un solo pallone. Sognare il grande colpo però, almeno nel calcio, non costa assolutamente nulla: abbiamo visto ultime in classifica batterci con due gol di scarto ed abbiamo visto la prima soffrire nel proprio stadio nonostante l’iniziale vantaggio. Che gara sarà? Non possiamo saperlo, ma sicuramente non sarà una passeggiata. Come finisce il film? Non vi diciamo neppure quello. Siete assolutamente liberi di immaginarne il finale, proprio come quello della gara di domani perché forse così è proprio più bello.
di Giuseppe Chiaramonte