Perché siamo con Marotta. Gli episodi sfortunati iniziano ad essere troppi: la società c’è, ora tocca alla squadra
Il dirigente nerazzurro ha alzato la voce nel post partita di Inter-ParmaForse siamo arrivati al limite, forse lo abbiamo anche superato. Il rigore solare non concesso all’Inter per un placcaggio in area di rigore del Parma su Ivan Perisic è solo l’ultimo di tanti episodi sfortunati a cui stiamo assistendo in questo inizio di stagione. I nerazzurri, è vero, non giocano una partita brillante, sciupano alcune occasioni e perdono due punti importanti in classifica. In più le tante assenze che stanno decimando la rosa di Antonio Conte non aiutano di certo una squadra che però ha più di qualche credito con al fortuna e con la classe arbitrale.
Lo sfogo di Beppe Marotta al termine del match ai microfoni di Sky Sport è la prima posizione della società dopo tanto, forse troppo tempo. Partite come queste, ed in generale le stagioni, possono avere esito diverso anche per episodi del genere e l’Inter è stata per l’ennesima volta penalizzata. Dal rosso di Stefano Sensi contro la Lazio, o la mancata espulsione di Kessie nel derby, fino ad un altro penalty non concesso in Champions League contro lo Shakhtar: sono dettagli che possono fare tutta la differenza del mondo. L’ingresso nel mondo del calcio del VAR è stata una novità fondamentale per aiutare chi in campo – come i giocatoti – può umanamente sbagliare. Perché non usarlo? Non siamo sicuramente alla ricerca di alibi o di giustificazioni per i mancati risultati (sono 7 i punti in meno rispetto allo scorso campionato), ma difendere il lavoro del proprio allenatore e dei propri giocatori è un segnale importante agli occhi dei tifosi, ormai stufi di assistere a queste ingiustizie. La società ha fatto il proprio dovere, ora tocca alla squadra – sul campo – aumentare di giri.
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