Ripercorriamo le tappe significative nella crescita dell'allenatore leccese
Di gavetta ne ha fatta parecchia Antonio Conte, prima di potersi godere la fama di allenatore top in Europa che ha portato un club come l’Inter ad investire un ingaggio spropositato pur di averlo in panchina. Dopo aver concluso una carriera brillante da calciatore, il ragazzo leccese decise di spalancarsi nel mondo dei tecnici iniziando come vice di De Canio a Siena nella stagione 2005-06, prima di intraprendere un’esperienza di allenatore in prima persona in Serie B all’Arezzo. L’annata della consacrazione arriverà però nella stagione 2007/08, quando prende la squadra in corsa in piena crisi e la porta alla salvezza. Viene così confermato dalla società pugliese e nel 2009 ottiene il salto di categoria in Serie A con quattro turni di anticipo.
Nel 2009 sceglie di sposare il progetto Atalanta nella serie maggiore, una parentesi che si rivela fallimentare e lo porta alle dimissioni dopo appena 13 giornate. Da qui, il ritorno in Serie B sulla panchina del Siena e la seconda promozione di fila grazie al secondo posto conquistato. Nell’estate del 2011 la rivoluzione di casa Juve vede in prima linea proprio la figura tecnica, che porta la dirigenza a scommettere su un tecnico giovane e legato ai colori bianconeri come Conte. Il resto è storia, con i 3 scudetti di fila sin dal primo anno vinti dall’allenatore leccese, gettando le basi per quello che sarà un ciclo lunghissimo dei bianconeri.
Nell’estate del 2014 rompe con la società e si dimette. Neanche il tempo di prendersi una pausa, però, che arriva la chiamata azzurra – reduce dal fallimentare Mondiale in Brasile – e diventa nuovo commissario tecnico dell’Italia. In Azzurro disputerà un biennio culminato nell’Europeo di Francia 2016, in cui con una rosa qualitativamente non all’altezza delle avversarie, fa innamorare i tifosi di tutta Italia per un percorso grintoso e di cuore che si spegne solo ai quarti di finale ai rigori contro la Germania.
Altro giro altra corsa. Per Conte la parola ‘riposo’ non esiste, così giunge un nuovo accordo con il Chelsea ed intraprende la prima esperienza estera da allenatore. La stagione d’esordio è un successo, con la conquista delle Premier League. Nonostante le frizioni con la società, viene riconfermata anche per la seconda annata dove riuscirà a conquistare l’ottava FA Cup della storia Blues. Al termine della stagione arriva la separazione con il Chelsea ed inizia il suo primo anno sabbatico. Ieri è arrivata l’ufficialità della firma con l’Inter, una nuova esperienza da vivere con la solita energia che lo contraddistingue e chissà che non riesca a tagliare un altro importante traguardo alla prima stagione in nerazzurro…
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