Perisic, qual è il vero volto? Leader con la Croazia, con l’Inter è in difficoltà
L'esterno nerazzurro è stato tra i meno brillanti di questo primo scorcio di campionatoSe da una parte abbiamo assistito nelle ultime settimane (Atalanta esclusa) ad un’Inter già in palla, in grado di sottomettere gli avversari, restare a galla contro il Barcellona ed uscire vittoriosa in casa di una squadra temibile come la Lazio, dall’altra bisogna ammettere che tra i titolarissimi c’è chi ancora non ha realmente mostrato tutto il proprio valore. Si tratta di Ivan Perisic, esterno dalle potenzialità fisiche dominanti, ma che in questo inizio di stagione è sembrato spesso limitarsi al ‘compitino’.
Un vero e proprio mistero, se consideriamo la trasformazione che lo rende invece protagonista con la maglia della Nazionale croata, di cui continua ad essere vero leader. La cavalcata nel Mondiale di Russia, ad esempio, è stata la fotografia del miglior Perisic stagionale, ma praticamente in tutte le 14 partite del 2018 giocate con la Croazia l’esterno ha fatto qualcosa in più. Il suo score dell’anno parlava di 5 gol compresi i 2 segnati in semifinale all’Inghilterra e in finale alla Francia, e poi tantissime altre cose positive.
Poi, come scritto questa mattina da La Gazzetta dello Sport, si guarda all’Ivan post Russia e si vede la brutta copia del giocatore tirato a lucido nella stagione nerazzurra 2017/2018. Basta confrontare le statistiche e il risultato è impietoso. Un anno fa, dopo 12 partite in Serie A, Perisic era già a 4 gol, 5 assist e 29 occasioni create. Adesso è fermo a 2 gol (tra l’altro non segna da Bologna: 1° settembre), 2 assist e 19 occasioni create. Non solo: il calo è evidente anche nei tocchi in area (72 a 57) e nella percentuale di tiri nello specchio (40% e 36%). Il vero Perisic, insomma, non si è ancora visto. Nemmeno in Champions, dove non ha segnato e le sue performance sono state tutt’altro che indimenticabili. Anche se per Spalletti, che a inizio stagione l’ha definito la risposta nerazzurra a Cristiano Ronaldo, Ivan rimane l’uomo indispensabile, unico con Handanovic e Politano sempre utilizzato.