Ivan Perisic sta senza dubbio vivendo la sua migliore stagione all’Inter e, forse, anche della carriera. Il croato non è mai stato tanto sicuro di sé: spinge, crossa, corre, tira e chiude anche in difesa. Un autentico uomo in più: quando è in campo l’Inter sembra giocare in 12. Eppure a guardare i numeri che di solito sono “suoi”, la stagione non sembrerebbe nemmeno tanto straordinaria. 5 goal e 7 assist, nulla di eclatante per uno che solo 4 stagioni fa invece ne aveva fatti 11 e 11.
Quello che però, chi guarda solo i freddi numeri non considera, è che il suo ruolo è cambiato in maniera netta. Non più esterno d’attacco ancorato alla trequarti, ma giocatore totale, che ara la fascia per la sua interessa. Non più solo un fattore in fase offensiva, ma anche e soprattutto nella metà campo difensiva. Il suo aiuto nei momenti di sofferenza a Bastoni e a tutta la retroguardia, vale quello di un terzino puro. E che fior di terzino. Dopo qualche anno di alti e bassi e qualche bizza, il croato ha finalmente raggiunto la pienezza, la piena maturità. Ora si mette a disposizione della squadra, dimostra una grande attitudine al sacrificio.
A spiccare infatti sono i dati più difensivi: i tackle, i duelli aerei vinti, le chiusure. Perisic è un fattore in entrambe le fasi, non più un ala in grado di segnare e far segnare. Paradossalmente, pur con il diminuire dei suoi dati statistici, la sua importanza è aumentata enormemente. Nell’economia del risultato di squadra, conta molto di più questo nuovo Ivan, più altruista e disposto alla fatica per il bene comune. Meno fronzoli e molta, molta più sostanza.
NUMERI IN STAGIONE
PRESENZE: 41
MINUTI GIOCATI: 3207
GOAL: 5
ASSIST: 7
CARTELLINI: 4
TIRI A PARTITA: 1,2
PASSAGGI CHIAVE A PARTITA: 1,3
PALLONI INTERCETTATI A PARTITA: 1,4
TACKLE A PARTITA: 1,2
DRIBBLING RIUSCITI: 55%
DUELLI AEREI VINTI: 63%
Ecco perché un giocatore tanto prezioso, pur con Gosens che scalpita alle sue spalle, rimane titolare inamovibile e dovrebbe essere rinnovato. Perisic, come si vede dall’Heatmap, è un pendolino infaticabile, capace di chiudere la diagonale nella propria area e poi rilanciare l’azione con una sgroppata e tentare addirittura una manciata di secondi dopo la conclusione a rete. Esterni tanto determinanti e integrati nel meccanismo squadra, specie con la sua esperienza, sono introvabili. Ecco perché sta vivendo la stagione migliore di sempre, pur con numeri meno “eclatanti” rispetto alle stagioni passate. Non contano solo goal e assist in gran quantità e finalmente anche lui si è reso conto di quanto può veramente dare in termini di quantità e qualità. E quale premio migliore per il suo rendimento di un bel rinnovo che accontenti tutti?
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