Ausilio: “Pirlo? Non arriva, Mancini? Sta facendo bene, non pensavo che…”
Ospite a Gazzetta Tv il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, sottoposto al fuoco di domande ha svelato diversi retroscena. Di seguito le sue dichiarazioni: “Gli stadi non sono così sicuri come credevamo. Sono cose che col calcio c’entrano poco ma le conseguenze si sono avute negli stadi. Sono cose più grandi dei problemi sportivi, ora guardiamo avanti con fiducia e orgoglio, pensando […]Ospite a Gazzetta Tv il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, sottoposto al fuoco di domande ha svelato diversi retroscena. Di seguito le sue dichiarazioni: “Gli stadi non sono così sicuri come credevamo. Sono cose che col calcio c’entrano poco ma le conseguenze si sono avute negli stadi. Sono cose più grandi dei problemi sportivi, ora guardiamo avanti con fiducia e orgoglio, pensando che c’è una vita davanti e bisogna ripartire. Più sicuri? Non tanto, pensavamo di essere intoccabili ma poi si è visto che anche gli stadi non sono sicuri: Germania-Olanda non si è giocata, sicurezza al 100% non c’è ma dobbiamo tornare alla normalità. Perisic? Una trattativa che sembrava non potesse finire mai. L’abbiamo vissuta con una certa apprensione, tutto il contrario dell’affare Kondogbia“.
Si aspettava la vetta della classifica?
“No, ma ci speravo. Quando inizia una stagione speri di vincere tutte le partite, ma non me lo aspettavo perché abbiamo cambiato quasi tutta la squadra e così è difficile pensare di essere competitivi da subito. Siamo andati oltre le aspettative ma non ci vogliamo fermare. Bravo Roberto Mancini ma anche i giocatori, di cui ha bisogno per fare bene”.
Mancini alla fine della scorsa stagione voleva 8-9 giocatori e ne sono arrivati undici:
“Pensavo scherzasse, ma poi gli eventi hanno fatto il resto. Quando siamo arrivati all’ultima settimana di agosto ne mancavano tre e lo abbiamo accontentato”.
Un aneddoto sulla rincorsa a Roberto Mancini?
“E’ stato faticoso perché quando abbiamo pensato a lui credevamo di cambiare Mazzarri con un tecnico di spessore internazionale quindi o Mancini o niente. Il giorno del primo contatto pensavo che ci fossero possibilità minime. Questo Mancini è diverso da quello con cui lavorai, le esperienze cambiano. Io mi trovai già bene con lui alla prima esperienza quando ero nel settore giovanile, oggi ho una quotidianità che prima non avevo”.
Se domani chiamasse Andrea Pirlo?
“Non si può discutere Pirlo come calciatore, ma bisogna essere realisti e numericamente nel reparto siamo a posto e anche qualitativamente, abbiamo giocatori internazionali e di esperienza. Percentuali che torni in Italia? Non torna”.
Kovacic miglior colpo in uscita?
“Sì, ma è stata un’amarezza. Non me ne priverei mai, ma di fronte a certe cifre è difficile dire di no”.
Anche dal web sono state poste diverse domande al d.s. Ausilio: “Non sono così convinto che a gennaio si debbano fare grossi movimenti. Bisognerebbe trovar posto a quei giocatori che finora hanno giocato poco. In estate abbiamo speso molto ma abbiamo anche incassato tanto”.