Stasera a San Siro andrà in scena l’ottavo di finale di Coppa Italia tra Inter ed Empoli. Uno dei protagonisti della serata sarà senza dubbio Andrea Pinamonti. Il classe 1999, in prestito dal club nerazzurro, si è raccontato ai microfoni di Fanpage tra Empoli, Inter e Antonio Conte. Eccone alcuni estratti: “Empoli? All’inizio, come ogni volta che si apre una nuova parentesi, non si sa mai a cosa si va incontro perché ci possono essere tanti dubbi e perplessità ma in questo caso sono andate via dopo pochi giorni”.
All’inizio dell’anno hai detto che gli obiettivi erano la salvezza e superare il record di gol (5): il secondo è già raggiunto (7), ora quali traguardi ti poni?
“Il primo resta la salvezza, perché negli ultimi anni abbiamo visto come nel girone di ritorno cambia tutto rispetto alla prima parte e bisognerà restare concentrati fino alla fine per raggiungere l’obiettivo; mentre a livello personale ora vorrei arrivare in doppia cifra”.
La stagione intera all’Inter ti ha dato qualcosa in più rispetto alle esperienze precedenti in Serie A?
“Sicuramente sì. Lì entri in un’altra ottica. Capitava una partita che vincevamo 1-0 all’intervallo ma il mister e i compagni non erano comunque contenti, perché bisognava fare di più. Era uno spogliatoio dove si cercava sempre di migliorare, questo soprattutto grazie a mister Conte, e non ci si accontentava mai. Nonostante non sia stato tra i protagonisti in campo, ho imparato davvero tanto e ho coronato un sogno che avevo fin da piccolo: vincere lo Scudetto con l’Inter”.
C’è un allenatore che ha inciso più di altri nella tua crescita personale?
“Ne ho avuti talmente tanti, nonostante abbia 22 anni, che ho cercato di prendere qualcosa da tutti. Ho girato questa cosa a mio vantaggio. Partendo da Pioli, che mi ha fatto esordire tra i professionisti; arrivando a Conte, che mi ha dato tanto; passando per Nicola, che a Genova mi ha aiutato grazie alla sua personalità e al suo carisma; fino ad Andreazzoli, che avevo avuto al Genoa per poco tempo ma è stato un piacere poter ritrovare qui per lavorare di nuovo con lui”.
Come si vede Andrea Pinamonti tra tre anni?
“Mi vedo più maturo di come sono adesso e con tanta esperienza in più. Mi auguro di arrivare su palcoscenici importanti e di essere protagonista, non una comparsa”.
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