Da Balotelli a Alibec: quando le promesse nerazzurre non sfondano in prima squadra
Con l'esordio di Pinamonti, ripercorriamo le (poco fortunate) carriere di alcuni dei giovani attaccanti usciti dal vivaio dell'Inter nelle ultime stagioni2
Mattia Destro è stato uno dei prospetti più interessanti partoriti dal fecondo vivaio nerazzurro. Classe ’91, l’attaccante marchigiano si è messo in luce con grandissime prestazioni nella squadra Primavera, guadagnadosi nel 2010 la chiamata del Genoa. In rossoblù mette a segno solo due gol in sedici partite, il primo a sei minuti dal suo esordio assoluto nel calcio professionistico. Crismi da predestinato, secondo molti. Il Siena lo prende in prestito per la stagione successiva e conquista la prima doppia cifra della sua carriera (12 reti), tornando poi alla base. Il calcio italiano è pronto ad accogliere questa nuova giovane speranza nel ruolo di centravanti: la Roma investe e se lo porta a casa, dando il via a una convivenza fatta di alti e bassi, gol e malumori. Mattia segna 24 gol in 57 partite, facendo la spola tra campo e panchina a beneficio di un ancora totemico Francesco Totti. L’ombra del Pupone gli pesa: Destro accetta a gennaio 2015 il ritorno a Milano, ma dalla sponda rossonera. Con tre reti in quindici partite rileva la scialba eredità di Fernando Torres, tanto da essere costretto a ripartire da una piazza ambiziosa, ma con tutt’altre pretese: il Bologna. Gli alti e bassi non lo abbandonano, le noie fisiche tanto meno: il suo bottino, ad oggi, è di dodici reti in una stagione e mezzo in Emilia Romagna.