25 Dicembre 2016

Da Balotelli a Alibec: quando le promesse nerazzurre non sfondano in prima squadra

Con l'esordio di Pinamonti, ripercorriamo le (poco fortunate) carriere di alcuni dei giovani attaccanti usciti dal vivaio dell'Inter nelle ultime stagioni

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destro

Mattia Destro è stato uno dei prospetti più interessanti partoriti dal fecondo vivaio nerazzurro. Classe ’91, l’attaccante marchigiano si è messo in luce con grandissime prestazioni nella squadra Primavera, guadagnadosi nel 2010 la chiamata del Genoa. In rossoblù mette a segno solo due gol in sedici partite, il primo a sei minuti dal suo esordio assoluto nel calcio professionistico. Crismi da predestinato, secondo molti. Il Siena lo prende in prestito per la stagione successiva e conquista la prima doppia cifra della sua carriera (12 reti), tornando poi alla base. Il calcio italiano è pronto ad accogliere questa nuova giovane speranza nel ruolo di centravanti: la Roma investe e se lo porta a casa, dando il via a una convivenza fatta di alti e bassi, gol e malumori. Mattia segna 24 gol in 57 partite, facendo la spola tra campo e panchina a beneficio di un ancora totemico Francesco Totti. L’ombra del Pupone gli pesa: Destro accetta a gennaio 2015 il ritorno a Milano, ma dalla sponda rossonera. Con tre reti in quindici partite rileva la scialba eredità di Fernando Torres, tanto da essere costretto a ripartire da una piazza ambiziosa, ma con tutt’altre pretese: il Bologna. Gli alti e bassi non lo abbandonano, le noie fisiche tanto meno: il suo bottino, ad oggi, è di dodici reti in una stagione e mezzo in Emilia Romagna.