Pioli e l’Inter come l’Araba Fenice
Secondo il quotidiano, i nerazzurri risorgeranno dalle proprie ceneri, così come il mitologico uccelloLa fenice, spesso nota anche con l’epiteto di araba fenice e chiamata anche uccello di fuoco, è un uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte. Il paragone con l’Inter fatto dal quotidiano La Stampa calza a pennello; se la gestione della prima parte di stagione non aveva ucciso le speranze di gloria nerazzurre, poco mancava. Come asserisce il giornale torinese: “Sarà pure scontato, ma il paragone calza: l’Inter è come l’Araba fenice, risorge dalle proprie ceneri. Quelle lasciate da Frank de Boer, che in 12 giornate ha portato la squadra al collasso, con 5 sconfitte, altrettante vittorie e 2 pareggi, 17 punti in totale. Poi, ecco Stefano Pioli, l’artefice della rinascita. Il nuovo tecnico, esordiente nel derby, con lavoro certosino ha risollevato l’Inter. Il cammino sotto la sua guida ha portato ordine e non solo. La squadra è tornata a volare, risalendo la classifica e recuperando punti alle avversarie: negli ultimi 4 turni (4 vittorie), 2 al Napoli, 3 a Roma e Lazio e 5 ad Atalanta e Milan, che ha una gara da recuperare. I numeri confermano che questa squadra non è più una malata cronica. Dal 20 novembre (Milan-Inter 2-2) gli interisti hanno conquistato 16 punti in 7 partite: una media da Champions, la competizione che l’Inter vuole tornare a giocare. Ma raggiungere un posto nell’Europa che conta non è semplice. Per centrare il terzo posto, nel girone di ritorno servirà una cinquantina di punti. «L’Inter ha le qualità per vincerne tante», dice Pioli, che per l’anticipo di stasera a San Siro con il Chievo ha convocato il neoacquisto Gagliardini. Pioli non è allenatore mediatico, ma di sostanza. Se il campionato fosse iniziato il giorno del suo sbarco ad Appiano, l’Inter sarebbe seconda a -1 dal Napoli, ma davanti a Juve, Roma, Lazio, Atalanta e Milan (bianconeri e rossoneri con una partita da recuperare). Oltre agli allenamenti per migliorare la condizione, sono stati fondamentali l’aver trovato una formazione base e i sacrifici dei due esterni. A loro il tecnico ha chiesto di entrare fin dentro l’area per avere più possibilità di segnare”.
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