Icardi 2.0: ecco come Pioli ha trasformato il capitano nerazzurro
Pioli ha chiesto al capitano nerazzurro di essere coinvolto nel gioco complessivo della squadraCon il rigore trasformato al 67esimo minuto al Sant’Elia, Mauro Icardi è tornato a gol. Una buona notizia per Pioli che spera di contare sul suo numero 9 per lo sprint finale verso il terzo posto che significherebbe Champions League. Ed è proprio sotto la gestione dell’attutale tecnico nerazzurro che Maurito sta crescendo: il capitano dell’Inter nelle ultime uscite è apparso in una versione più operaia, generosa e silenziosa.
Icardi sta viaggiando alla stessa media gol della stagione 2014-15, quella chiusa da capocannoniere della Serie A insieme con Luca Toni del Verona a 22 gol: Mauro viaggia a 0,68 gol a partita. Ma i dati più sorprendenti riguardano altri aspetti: il capitano nerazzurro infatti si sta dimostrando un capitano che gioca per la squadra nel vero senso della parola. La media che è schizzata in cielo è quella riguardante gli assist: nelle prime tre stagioni è rimasto tra l’1,06 e l’1,17 rifornimenti per i compagni, mentre quest’anno è balzato a 1,28, testimonianza di un’attenzione maggiore verso i compagni.
Il centravanti che pensa solo a se stesso e ai gol fa parte forse di un’epoca terminata. Icardi lo ha capito e da un paio di stagioni sta lavorando per modernizzare il suo lavoro e ora lo sta concretizzando con Stefano Pioli in campo. Nel gioco dell’attuale tecnico nerazzurro la punta non deve solo finalizzare ma anche partecipare: Icardi deve essere così coinvolto anche nel lavoro complessivo della squadra.
Il secondo gol di Perisic a Cagliari è un esempio perfetto: l’argentino si defila in area, protegge palla e la scarica sul croato che ha seguito l’azione. L’inserimento è facilitato dal movimento del numero 9 che si porta appresso un paio di difensori spostando l’attenzione su di sé.
HUMMELS, CHE DISASTRO. E MULLER SE LA RIDE