Prandelli e l’Inter: “C’erano delle voci. Suning mi voleva al Jiangsu”
Le parole dell'ex commissario tecnico dell'Italia, ora alla guida del Valencia, in un'intervista concessa al Corriere della SeraIntervistato dal Corriere della Sera, il tecnico del Valencia, Cesare Prandelli, ha parlato delle voci che lo volevano come candidato per la panchina dell’Inter prima di volare in Spagna. Ecco alcuni estratti dell’intervista:
Da studioso, che cosa le è piaciuto del calcio italiano?
«Si va finalmente verso un calcio propositivo. Ci sono tanti allenatori bravi. Juve, Napoli e Roma fanno bene con tre sistemi differenti: è positivo, la diversità alimenta la crescita».
Milano invece è in grave ritardo.
«È fisiologico. E per ripartire servono basi solide che forse mancano. Parlo di dirigenti ex giocatori che conoscono e trasmettono i valori del club. Ma le milanesi devono tornare protagoniste. Con la Fiorentina potremmo esportare di nuovo sei squadre forti come altre nazioni».
Mai avuto tentazioni dirigenziali?
«Da presidente no, men che meno federale. Responsabile di un progetto tecnico invece mi piacerebbe».
Nel calcio c’è sempre meno tempo?
«Nel calcio il famoso progetto inizia il lunedì e finisce la domenica».
Infatti anche i Mourinho piangono.
«Lui è sempre lui, è la squadra non ancora all’altezza. Ha bisogno di tempo, appunto».
L’Inter dopo De Boer è stata un’opzione?
«C’erano delle voci, diciamo solo così…».
Ma Suning l’ha contattata?
«Sì, ma solo per la sua squadra cinese. Incontro interessante, con ottime persone. Però decidere di trasferirsi in Cina è complicato».
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