Preziosi: “Piatek? So già che ce lo porteranno via. Lui, Milito e Thiago Motta sono i tre gioielli della mia gestione”
Il presidente del club ligure racconta anche come andò la trattativa che portò il bomber polacco in ItaliaKrzysztof Piatek è indubbiamente uno dei calciatori maggiormente sulla bocca di tutti dopo lo stratosferico inizio di campionato con il suo Genoa. Di lui ha parlato il presidente del Grifone, Enrico Preziosi, che a La Gazzetta dello Sport ha raccontato di come portò il polacco a Genova e del suo futuro. Ecco un estratto della sua intervista.
Ci racconta questo amore a prima vista?
“La segnalazione fu di un procuratore amico, Gabriele Giuffrida. Solita trafila: highlights – ma lì sono tutti fenomeni, li scorro appena – un link di Wyscout e poi, visto che un giocatore da prendere lo devi studiare e non solo guardare, una partita intera. Non ricordo Cracovia contro chi, ma ricordo dove l’ho vista”.
Dove?
“A Ibiza, casa mia: era fine maggio. Io, la tv e nessun altro: ho un modo di valutare i giocatori tutto mio, devo essere da solo, senza condizionamenti”.
E cosa vide?
“Un attaccante che aveva tutto: destro, sinistro, colpo di testa, cattiveria. E che era sempre dove arrivava la palla. Sempre”.
Saltò sul divano?
“No, mi alzai dal divano. Telefonai a Giuffrida – “Lo prendo” – e a Giorgio Perinetti: “Bisogna incontrare il Cracovia, subito”. Il giorno dopo era tutto fatto. Io sono così, un ansioso: una scelta la azzecco o la sbaglio, ma non mi piace aspettare. Ci sono giocatori che vedi e rivedi: con Piatek non c’era niente su cui riflettere”.
Poi, ecco che scatta il paragone con un altro grande attaccante della storia del Genoa: Diego Milito.
Similitudini con Milito?
“Milito, Thiago Motta e Piatek sono i tre gioielli della mia gestione ma Piatek è molto diverso dal Principe. Le sterzate di Milito erano inimitabili, Krzysztof è più “moderno”, un centravanti classico ma completo: lo lasci che fa
salire la squadra e lo ritrovi che è già in area, al momento giusto. Sa a chi assomiglia Piatek? Solo a Piatek”.
Dunque ribadisce: impossibile una cessione già a gennaio.
“Ribadisco: Piatek è essenziale per il Genoa e io devo pensare al Genoa. Poi, non ci prendiamo in giro, io lo so che me lo porteranno via, perché è stratosferico e gli moltiplicheranno l’ingaggio per dieci: ci guadagnerà lui, ci guadagnerà il Genoa e noi punteremo su Favilli. Siamo già tempestati di telefonate, dall’Italia e dall’Europa, tutti top club: chi vorrà Piatek dovrà essere serio e parlare con me, il resto lo considererò malcostume”.
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