La premessa va chiarita in maniera molto forte: l’Inter di Antonio Conte è una squadra fortissima che poggia su basi molto solide. Il secondo posto raggiunto in Serie A (con annessa finale di Europa League e semifinale di Coppa Italia) è stato il coronamento di una stagione fatta di certezze che i nerazzurri si sono costruiti nel tempo, basandosi su alcuni concetti di gioco molto chiari al mister. Con l’inizio della nuova stagione qualcosa è cambiato, motivo per cui alcuni aspetti della squadra vanno ancora perfezionati. Ecco quali, stando all’analisi riportata stamattina da La Gazzetta dello Sport.
Difesa – In attesa di capire quali saranno gli ultimi movimenti di mercato, la fase difensiva dell’Inter contro la Fiorentina ha lasciato molto a desiderare. L’assenza contemporanea di de Vrij e Skriniar, unita all’addio di Godin, ha portato Conte ad adattare Bastoni al centro, schierando ai suoi fianchi due terzini adattati. Ora, con lo slovacco in uscita e Ranocchia praticamente del Genoa, si pone un grande problema: urgono difensori ‘veri’, di spessore. Il solo Darmian (un altro ‘mezzo’, peraltro) non può bastare, a questa Inter serve altro.
Centrocampo – Inserire Eriksen è una missione che il tecnico si è prefissato fin da subito, testimoniata dall’abbandono del 3-5-2 per un più adatto 3-4-1-2. L’esperimento, però, ha dimostrato che la coppia Brozovic-Barella alle spalle del danese toglie troppo equilibrio alla squadra, lasciandola scoperta in fase difensiva. Ecco il motivo del pressing su Kanté: senza l’arrivo del francese, il rischio è che la figura di Vidal, inserita in un 3-5-2, garantisca il miglior assetto a questa Inter. Con Eriksen di nuovo ai margini.
Attacco – Sicuramente il reparto più oliato dei nerazzurri, nel quale però sta nascendo una suggestione non da poco: Alexis Sanchez alle spalle di Lukaku e Lautaro Martinez, ‘alla Papu Gomez’.
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