PRO e CONTRO dell’arrivo di Taremi all’Inter
La nostra analisi dell'attaccante iraniano
PERCHÉ SÌ
A parlare in favore di Taremi sono i numeri delle sue ultime stagioni al Porto. Dopo un primo anno in Portogallo al Rio Ave, anch’esso molto buono, l’iraniano è diventato il riferimento offensivo dei Dragoes, segnando 80 gol in 147 partite. Il tutto condito anche da 49 assist.
Numeri da attaccante completo, che mostrano la capacità di Taremi di essere molto presente negli ultimi metri come finalizzatore, ma con anche ottime doti da rifinitore (0.66 xG+xA, esclusi i calci di rigore, dati FBREF). L’iraniano è un giocatore tutt’altro che un semplice bomber d’area di rigore. Al contrario, sa partecipare molto bene al gioco della squadra (39.14 tocchi a partita), venendo anche a ricevere anche il pallone molto basso, per aiutare lo sviluppo del gioco.
Sotto certi punti di vista, allora, l’iraniano potrebbe ricoprire quel ruolo che nell’Inter di Inzaghi è stato di Dzeko. Il bosniaco ha sempre rappresentato l’opzione preferita del tecnico, anche nella scorsa stagione, quando Lukaku sembrava essere più in forma. Il lavoro di raccordo è una delle caratteristiche principali richieste agli attaccanti dell’Inter e in questo Taremi è un giocatore di livello assoluto (nettamente superiore a Balogun sotto questo punto di vista).
A queste doti, inoltre, Taremi abbina anche un istinto d’attaccante superiore a quello di Dzeko. Un suo arrivo all’Inter, di fatto, potrebbe permettere ai nerazzurri di fare un upgrade nel ruolo, mantenendo intatta la struttura tattica che ha caratterizzato l’Inter di Inzaghi, con potenzialmente più gol in canna.