Robert Prosinecki, talento purissimo e un po’ “matto” della Jugoslavia e della Croazia, di calcio, e soprattutto di attaccanti, se ne intende. Nella sua parentesi da allenatore della Bosnia poi ha avuto la fortuna di poter avere a disposizione Edin Dzeko, nuovo calciatore dell’Inter e uno dei prodotti migliori del calcio balcanico del nuovo millennio.
Prosinecki, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, ha dichiarato: “Non credo che come dicono tanti l’Inter si sia fatta trovare impreparata al dopo Lukaku prendendo un “vecchietto”. Quanti attaccanti ci sono in circolazione con più qualità di Edin? Guai a sottovalutare un acquisto del genere, è un colpo importante. Sa giocare con qualsiasi tipologia di compagno di reparto. L’età è un problema relativo, sempre più arrivano ai 35 anni in ottime condizioni fisiche. Lui ha conservato il proprio corpo nel migliore dei modi. Mi aspetto che, ora che potrà essere felice anche fuori dal campo, ci regali una stagione super”.
“Lui e Lukaku sono due calciatori completamente diversi, ma sono entrambi dei campioni. Dzeko è meno fisico del belga, quando Lukaku si gira e parte in velocità è incontenibile. Edin è più bravo nel tocco di palla, più tecnico nello stretto, ma fisicamente sa il fatto suo anche lui. La grande dote di Dzeko è quella di essere più un 10 che un 9 puro, un 9 e mezzo diciamo, nonostante il fisico. Oltre a fare goal può aiutare anche Lautaro ad avvicinarsi alla porta: ha la qualità di migliorare i propri compagni, dote che in pochi hanno”.
Prosinecki ha poi concluso: “Sono felice dei suoi successi, perché ho un bel ricordo di quando allenavo la Bosnia e il rapporto resiste ancora oggi. Non era solo il capitano, era un faro, un punto di riferimento per tutta la squadra. Un leader vero, per tutti, me compreso”.
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